Sardegna in moto: da Olbia a Montevecchio, dalla Gallura al Campidano

Durante il ➡  primo tour della Sardegna mi sono innamorato di questa splendida isola, bhè non era difficile 😛  visto che offre un’incredibile varietà di paesaggi , di panorami e di fantastiche strade da gustarsi una piega dopo l’altra 🙄  .

Così, appena tornato, ho iniziato ad immaginare un secondo tour che sono riuscito a realizzare quest’anno.

Squadra che vince non si cambia;  è bastato un giro di telefonate per ricomporre il gruppo formato dalla sezione nord composta dal sottoscritto su VFR 1200 F,  Guido su Honda Crossrunner e  Andrea su Honda Transalp, e dalla sezione romana composta da Geppo su Yamaha TDM, Remo sulla nuova Honda Africa Twin e la new entry Gianfranco su KTM SuperAdventure, un bel mix di generi di moto  :mrgreen: .

Invariata anche la formula su 5 giorni pieni a Maggio, attraversata notturna, cena e pernottamento solo in caratteristici agriturismi   :mrgreen: .
Completamente nuovi e diversi invece gli itinerari, che ho disegnato privilegiando percorsi interni piuttosto che la costa.

Partenza di venerdi pomeriggio, rendez vous a Bologna con Guido e Andrea e purtroppo piove. Decidiamo comunque di fare la SS 64 Porrettana, dopo Porretta Terme fa anche un bel freddo, poi verso Pistoia migliora leggermente ma la pioggia non ci lascerà fino all’imbarco a Livorno.
Dopo aver preso possesso della cabina, ovviamente ci sta la prima Ichnusa  :mrgreen:

Sabato, itinerario 1 da Olbia a Montevecchio

Colazione a Olbia
Colazione a Olbia

Sbarchiamo a Olbia sotto una fastidiosa pioggerellina fine e un cielo plumbeo che non promette niente di buono.
Al solito andiamo a fare colazione al bar di via Principe Umberto dove il gruppo Roma ci sta già aspettando.

Saluti di rito (con alcuni non mi vedo da un anno) e senza alcuna fretta iniziamo a consultare tutti i siti meteo sperando che la situazione migliori.

 

Verso le 9 rompiamo gli indugi e partiamo con l’itinerario previsto in direzione Monti.

Non è facile sbagliare strada a Olbia, eppure io ci riesco immediatamente nonostante il Garmin  :evil:.

Dopo una serie di deviazioni arriviamo sulla SS 127, al solito la strada è praticamente perfetta e il traffico nullo, il bagnato ci impone un’andatura ragionevole così,  passando per  Telti,  arriviamo a Monti dove incrociamo la SS 389 di Budduso e Correboi.

Uscendo dal centro abitato si inizia a salire fra sughere e pini fino a giungere all’altopiano detto S’Ambiddalzu, dallo stupendo e solitario paesaggio di bassi cespugli ed enormi massi granitici erosi dal vento.

 

 

 

Verso Ala dei sardi

Vento che non manca, e fa pure freddo, peccato perchè se non piovesse ci sarebbe da divertirsi parecchio  :mrgreen:
Poco prima di Ala dei Sardi sosta tecnico-tattica per aggiornare l’itinerario in funzione del meteo che purtroppo non migliora, anzi  👿
Decidiamo di proseguire, la SS 389  si mantiene piacevolmente scorrevole 🙂  superato Budduso incontriamo 2 rotonde, alla seconda ci sbagliamo 👿  e finiamo in una stradina secondaria in mezzo a querce da sughero.
Infreddoliti e incavolati, tra navigatori, cellulari e cartine riusciamo a ritornare sulla statale fino a Bitti dove troviamo un bar per un bel caffè caldo, anche se oramai sarebbe quasi ora di pranzo.
Ci intratteniamo con dei simpatici ospiti locali del bar, poi ritorniamo sulla SS389 in direzione Nuoro passando per Orune.

Percorriamo 32 Km di curve sinuose e scorrevoli, il manto stradale drena bene e restituisce sempre confidenza nonostante piova con insistenza,  procediamo comunque con cautela, altrimenti se fosse asciutto, su questo tratto c’è il rischio di lasciarci la patente  :mrgreen: .
Arrivati a Nuoro ci rendiamo conto che non è la giornata per proseguire sull’itinerario ipotizzato, ovvero attraversando il Gennargentu. Rapida consultazione e decidiamo di spostarci più velocemente verso la costa occidentale, tramite la statale veloce SS121.

Dopo pochi chilometri spiove e il sereno si scorge all’orizzonte, la decisione è stata azzeccata.
Durante una sosta per rifornimento chiediamo consigli per il pranzo ad un tripadvisor locale 😉  il quale ci segnala il ristorante da Armando a Sedilo.
Sono quasi le 14 e l’alternativa è un panino al distributore, quindi impostiamo il navigatore (ma era meglio di no) e dopo poco arriviamo al ristorante che ha una splendida vista sul lago Omodeo.

 

 

 

Qui commettiamo l’errore di dire al ristoratore “faccia lei”  :mrgreen: . Mai errore fu più piacevole :mrgreen: .
Ci viene servito un antipasto di salumi locali e fritti di terra davvero squisiti, seguito da una tagliata di melina sarda (una razza bovina locale) cotta alla brace e finita su un coppo ardente e condita con pecorino sardo e radicchio. Sublime ❗ ❗
E per finire l’apoteosi: seadas con miele di cardo ❗

Verso le 16, felici contenti e un pò euforici 😛  ci rimettiamo in marcia e sbagliamo immediatamente direzione  :mrgreen: .
Vabbè, rimediamo e procediamo sulla noiosa SS121 per una cinquantina di km fino a Santa Giusta appena sotto Oristano.
Intanto il cielo si è aperto e la temperatura si è alzata, si immettiamo sulla Sp 49 una statale dritta che percorriamo fino ad oltrepassare Arborea.
Ripercorriamo una tratto di strada che conosciamo dal primo tour, così passando da una delle traverse laterali della SP49 (attenzione qui le strade hanno delle buche come voragini), tra campi e  fattorie agricole arriviamo a Marceddi, un caratteristico paesino di pescatori dal fascino unico.

 

Marceddi
Marceddi

Marceddi
Marceddi

Marceddi
Marceddi

Marceddi

Qui la sosta è d’obbligo per gustarsi un panorama etereo dove cielo e terra si incontrano nella semplicità di questo posto.
Adesso c’è anche una bella temperatura primaverile  :mrgreen: , ripartiamo attraversando il ponte di Marceddi, un collegamento piatto a pelo d’acqua sull’omonimo stagno, e imbocchiamo la SP4 verso Torre dei Corsari.
Qui siamo a nord della costa verde, questo tratto di strada è semplicemente pazzesco  :mrgreen: .
Dolci curve tra dolci saliscendi si susseguono tra le basse colline di macchia mediterranea, nessuno in giro tranne noi, asfalto perfetto, qui il passo non può che essere consapevolmente allegro :mrgreen: .
Arrivati a Torre dei Corsari altra sosta fotografica, ma anche rigenerante, grazie ad una fresca Ichnusa che ci gustiamo seduti all’unico chiringuito aperto. Che spiaggia, che colori, che spettacolo  😛 .

Spiaggia Torre dei Corsari

Torre dei Corsari

Ichnusa sulla spiaggia di Torre dei Corsari

Mancano gli ultimi 30 km alla destinazione di oggi, l’agriturismo ➡  Sa Tanca di Montevecchio.
Ritornati sulla SP4 non c’è la possibilità di rilassarsi o di prendersala comoda, è di nuovo un susseguirsi di curve veloci alternate a tratti più stretti, un lunghissimo serpentone che ci regala l’apice del divertimento di questa prima giornata.
La serata è ventosa e freddina, all’agriturismo siamo solo noi dopo un momento di relax, ci gustiamo l’ottima  cena  tipicamente sarda: malloreddus e porceddu  :mrgreen: .

Domani tagliamo la Sardegna fino a ➡  Muravera.

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