In sella alla Yamaha Niken

La Yamaha Niken è una moto con 3 ruote.

Con la frase di apertura ho già creato scompiglio😀 !! E’ si, infatti, per definizione una moto con 3 ruote non è una moto.
Una discussione del genere iniziata “sul passo” potrebbe anche finire a schifio 😇 ma la domanda fondamentale è “perchè (3 ruote)” ?!
La risposta più ovvia sarebbe “per non cadere”, e invece con la Niken si può cadere come con una moto tradizionale.
Probabilmente Yamaha vuole esplorare la nicchia di mercato dei clienti che hanno acquistato un scooter 3 ruote e invogliarli a crescere motociclisticamente.
Al momento nonostante Yamaha stia investendo molto in pubblicità, nonostante sia la moto del Giro d’Italia e del Tour de France, le immatricolazioni in Italia sono poco più di 200, di cui un discreto numero da parte dei concessionari per i test clienti.

Chi mi conosce sa che questo genere di importanti novità mi attirano come una calamita.
La Niken è arrivata sul mercato nel 2018 e non è stato facile riuscire a provarla, quest’anno invece in concomitanza della prova della Tracer, era lì pronta per i test.

Diciamo subito che esteticamente la moto è bruttina. Inutile girarci intorno.
Dalla metà fino alla coda ricalca lo stile Tracer, mentre la parte anteriore è molto larga e imponente.
D’altra parte il sistema di leveraggio a doppio asse che segue la geometria Ackermann è massiccio e ingombrante di conseguenza serviva un ampia carenatura per coprirlo.
La vista laterale non ne parliamo nemmeno, sembrano proprio due passaruota automobilistici.

E’ massiccia anche nelle manovre da farmi, i suoi 263 Kg si sentono tutti.
Parto e giusto un paio di curve in ambito urbano e si capisce la diversità dell’avantreno. Si scende in piega più velocemente ma sopratutto con più angolo, pur mantenendo una sensazione di appoggio sconosciuta ad una moto tradizionale.

Percorro qualche Km di strada statale dove apprezzo un discreto comfort ma quando inizia il tratto misto scopro la vera Niken.
Questa moto ha una precisione di guida esemplare, dove la metti sta. Al quadrato ❗ . Anzi al cubo 🤣
Ha una percorrenza di curva geometrica con angoli di piega superiori ad una moto a 2 ruote.
Nei cambi di direzione (i pif-paf ⚡ ) l’avantreno è si più pesante ma non disturba, si danza tra le curve che è un piacere e si va forte senza remore.
Non devi pensare ad entrare più largo o più stretto, con la Niken entri in curva e lei la disegna come se ci fosse un compasso, spalanchi il gas e non esci mai largo, sei sempre nel posto giusto.
Semplicemente fantastica.

Sorprendente anche l’encomiabile bilanciamento del veicolo a mio avviso decisamente superiore alla Tracer, anche il setting delle sospensioni mi ha favorevolmente impressionato pur non essendo unità al top.

Dopo una bella sequenza di curve mi sono dato una calmata, la Niken restituisce una confidenza tale che ti senti di poter fare qualsiasi curva con la disinvoltura del campione.
Merito di un anteriore che non si scompone mai, si sentono buche e avvallamenti sotto una ruota, ma l’altra tira dritto come un fuso ❗ .

Il motore è lo stesso della Tracer tranne per alcune modifiche all’albero motore che hanno consentito di ottenere un’erogazione più dolce e lineare. Il carattere elettrico della Tracer qui è quasi del tutto sparito.

Molto bene anche la frenata, benissimo la frizione.

I soliti integralisti la chiamano “la moto da pensionati” o peggio “la moto degli invalidi”.
Ovviamente questi personaggi da bar non si abbasseranno mai ad andarla a provare perchè altrimenti dovrebbero ricredersi e si vergognerebbero a dirlo.

Io invece vi dico che la Yamaha Niken è una gran moto, o triciclo, chiamatela come volete, ma andate a provarla perchè è unica.

Davide