Prova Triumph Tiger 900 GT

Furbacchioni questi inglesi !

Invece di presentare la nuova Tiger 900 all’Eicma 2019, hanno rimandato il lancio poche settimane dopo, così si sono presi tutta la scena. Marketing ai tempi dei social. Bravi 👍

La nuova Triumph Tiger 900 sostituisce la 800, un’ottima moto ma poco accattivante, un pò insipida almeno sotto il profilo estetico.
Inoltre soffriva di un problema parecchio fastidioso, il suo 3 cilindri emanava un calore esagerato❗ 

La 900 è tutta nuova, ed è disponibile in 2 versioni: la crossover GT con cerchi a razze e anteriore da 19” e la enduro Rally con cerchi a raggi e anteriore da 21”.
Entrambe hanno diverse configurazioni e allestimenti in base a quanto avete da spendere, i prezzi variano dai circa 12000 Euro per le versioni base fino a circa 15500 per le versioni Pro.

La Tiger 900 si è vista per la prima volta in pubblico al Motor Bike Expo di Verona.
Mi era piaciuta in foto e mi ha ulteriormente convinto dal vivo.
Esteticamente la parte anteriore con il faro a led e la struttura laterale nera o in alluminio spazzolato nella versione Rally, è davvero un bell’insieme.
Lateralmente serbatoio e fiancatine con i convogliatori sono ben proporzionale, poi verso la coda niente fronzoli, a farla da padrone è la vista del telaio a tubi in alluminio che avvolge la “scatola” del sottocoda.
Non ha gli attacchi valige integrati, per mettere i bauletti laterali dovete montare il kit di fissaggio.
La coda con il faro a led è filante e slanciata e porta 2 splendide e ampie maniglie per il passeggero.
Verniciatura e assemblaggio di alto livello, cablaggi ordinati e ben nascosti, a voler essere proprio pignoli, c’è un po’ di viteria in più rispetto ad altre moto, ma stiamo guardando davvero il pelo nell’uovo.

Grazie alla disponibilità di Marcello della concessionaria 🔗 Best Motors di Rovigo, ho in prova versione GT Pro, ovvero la più accessoriata, in colore bianco che non mi dispiace affatto.

Come per la prova dell’Africa Twin 1100, mi faccio sistemare la sella nella posizione più bassa, 81 cm, salgo e tocco i piedi a terra che è una bellezza. Non solo, ancora prima di partire sento la moto leggera e una sella molto accogliente.
Marcello mi mostra il cockpit, qui c’è un display che pare un tablet, infatti è ben 7” a colori. Mi mostra le funzioni principali e finalmente parto.

Riuscire a trovare un po’ di curvette qui nel polesine è impresa ardua 😁, ma ci provo.
La Tiger 900 in pochi metri mi trasmette subito tanta confidenza.

E’ il momento di parlare del motore. Il nuovo tre cilindri è ovviamente già Euro 5 ed eroga 95 cv. Al solito ci saranno i fanatici della cavalleria che diranno che sono pochi, io ritengo, dopo averla provata, che la potenza è ben dosata e c’è quanto basta per divertirsi. I motoristi inglesi hanno cambiato l’ordine degli scoppi e il tre cilindri ha una “voce” rauca, ricorda un bicilindrico senza le pulsazioni di un bicilindrico.
Gran sound, bello e gasante 😊
La frizione a cavo è di burro ma la leva non mi piace perché stacca solo nell’ultimissimo tratto (ma ci si abitua), il cambio è preciso, silenzioso e con innesti rapidi. Sulla Pro c’è già il quick shift up & down che è semplicemente lodevole per morbidezza e precisione.

Con la mappa road l’erogazione nella prima parte del contagiri è morbida, la moto si guida con grande facilità, dinamicamente domina la maneggevolezza dovuta sicuramente a un peso molto interessante (198 kg a secco, ovvero circa 230Kg in marcia), ma anche grazie all’anteriore da 19” al 17” – 150 dietro che non ha certo l’impronta di un 180.
A dire il vero con questa configurazione la Tiger mi è sembrata ancora più leggera, si guida con una facilità disarmante, si entra in curva sicuri ma non aggressivi e il motore ti porta fuori dolcemente, si ottiene così una guida da subito molto fluida e naturale.
Se volete più brio basta mettere la mappa sport che garantisce una prima parte del contagiri più aggressiva poi dopo i 4000 giri c’è un bel crescendo di cavalleria.
Spingendo un po’ avrei preferito le pedane un pelo più arretrate perché la Tiger accetta volentieri anche una guida più aggressiva.

Parliamo di sospensioni. Anche qui c’è tanta qualità, all’anteriore abbiamo una forcella a steli rovesciati Marzocchi da 45 mm regolabile manualmente e al posteriore un ammo sempre Marzocchi ma a controllo elettronico, facilmente registrabile nel precarico con il blocchetto comandi di sinistra.
La Tiger ha un assetto ben sostenuto, nessun effetto “barca” più tipico delle enduro, comoda, confortevole ma ben piantata, anche se in un paio di curvoni veloci il 150 dietro non mi ha fatto impazzire per confidenza, ma la moto è sempre prevedibile e neutra anche in frenata.
A propositi di frenata, con le pinze Brembo Stylema, roba da SBK, potrà frenare male ❓

Cos’altro dire? Sull’annosa questione del calore, bhe io non ho rilevato nulla di anomalo, con il radiatore sdoppiato e altri accorgimenti i tecnici inglesi han fatto un bel lavoro, il display è molto bello ma nel mio layout grafico il contagiri era poco leggibile, ma ci sono diversi layout.
Per rimanere in tema comfort nulla da accepire anche per quanto riguarda il plexy che protegge davvero molto bene e si regola in altezza con una sola mano.
La sella come ho già scritto sopra è comodissima e addirittura riscaldata sulla versione Pro.

Vado a concludere. In questi giorni su siti e riviste stanno uscendo le prime comparative tra la Tiger 900 e ad esempio l’Africa Twin o la Suzuki V-Strom, ma sono convinto che la crossover più affine alla Tiger GT sia la Ducati Multistrada 950 S, che è assolutamente allineata sia come dotazione tecnica, potenza e prezzo.
Tuttavia la Tiger 900 è un progetto validissimo che mi è piaciuto davvero molto perchè consente un piacere di guida nuovo, più moderno e fresco, che può vendere cara la pelle a qualsiasi concorrente, anche a moto puramente stradali come la Tracer 900.

Davide