Crossover 2019: in sella alla Ducati Multistrada 950S

A distanza di due anni dalla prima Multistrada 950, Ducati affianca la versione S.
Come da tradizione le versioni S sono quelle più dotate, infatti questo modello è equipaggiato con tante tante belle cosine 👍

Troviamo le nuove sospensioni elettroniche semiattive SkyHook , una nuova strumentazione TFT a colori da 5″, una nuova pompa radiale, frizione a comando idraulico, nuovi cerchi più leggeri, il Ducati Quick Shift (up & down) e il light cornering integrato nel faro anteriore.
Ovviamente rimane anche tutto il resto di serie: 4 mappe motore, 8 livelli di traction control, fari full led, comandi retroilluminati, e dulcis in fundo , il propulsore bicilindrico Testastredda 11° da 937 cc da 113 cv e 96 nm di coppia. Insomma una moto completissima.

Come al solito non mi dilungo più di tanto nella descrizione statica, passiamo alla dinamica.
Il primo contatto è molto positivo, Ducati ha sfornato una moto molto curata nella verniciatura e nell’assemblaggio generale, peccato qualche piccola caduta di stile di cui parlerò in seguito.
La sella standard è alta 84 cm, non pochi, ma è stretta e permette di toccare anche ai meno alti come me.

Avviamento (sempre comodissimo il keyless) e il bicilindrico pulsa morbido o e un pò ovattato.
Frizione morbida, dentro la prima, e via. La primissima sensazione è di una moto un pò più imponente di quello che mi sembrava da ferma, l’ago della bilancia infatti si ferma 238 kg, non è certo la più leggera tra le crossover e si allinea alla mia Crossrunner 800 V4.
Pochi metri e la sensazione si affievolisce, mi trovo inaspettatamente a mio agio, la posizione in sella è accogliente, le braccia appena flesse e angolate sul manubrio trasmettono una bella senzazione di controllo, non sembra una Ducati.
Percorro un paio di km di viale cittadino, l’anteriore da 19″ mi comunica buone sensazioni, poi inizia un tratto misto e finalmente assaggio le doti di questa Multistrada 950S.

Il bicilindrico (mappa touring) spinge bene ed è molto regolare, fluido, mi sbilancio nel dire che è il miglior bicilindrico Ducati che abbia mai provato. 👍
Certo non è esuberante e maschio come l’unità montata sulla sorellona Multistrada 1260, ma è proprio nella pienezza e corposità il suo grande pregio e ai bassi non è irregolare come quello che avevo provato sulla Ducati Supersport.

La strada non è un biliardo ma il reparto sospensioni è impeccabile, le sospensioni semiattive mantengono sempre un assetto sostenuto ma anche confortevole grazie ad un ottima scorrevolezza nel primo tratto dell’affondamento.
Il tratto misto mi permette di spingere un pò di più, l’anteriore da 19″ conferma le mie prime sensazioni, non è un fulmine in entrata di curva ma compensa con tanta percorrenza, stabilità e precisione di guida.
Il mix 19-17 è un’accoppiata che funziona benissimo, mi aveva già favorevolmente impressionato sulla Guzzi V85TT , ma sulla Ducati è tutto più esaltato per via di un motore che spinge tanto tanto di più e di una elettronica più evoluta. Il tutto si sintetizza in una guida veloce, fluida, poco impegnativa e molto divertente con un grande equilibrio dinamico, è la prima Ducati che mi trasmette sensazioni da moto giapponese ❗ il che per un ducatista sfegatato potrebbe essere un grave difetto 😁🙄.

La frenata è molto potente persino esagerata, il cambio ha gli innesti corti ma il quick shift up & down è duro e poco intuitivo, inoltre la folle si trova ancora con difficoltà.
La Multistrada sfoggia una strumentazione bella, completa e leggibile. Altrettanto belli i comandi al manubrio retroilluminati.

A cotanto stile rimango perplesso di fronte a saldature come quelle del catalizzatore, davvero non si poteva fare meglio




Mi è piaciuta ? Tantissimo.😊👍
Non costa poco (si parte da 15000 Euro) sopratutto se paragonata alla regina delle crossover, la Yamaha Tracer 900.
Tra le due c’è tanta differenza , Ducati è nettamente superiore come piacere di guida e stile, non ho dubbi, per me è la miglior crossover sul mercato.

Davide