Honda VFR 1200 F quali pneumatici

vfr1200f_freni_post_1Honda VFR 1200 F quali pneumatici scegliere

Tra gli argomenti più discussi dai motociclisti sia sui forum che al bar del passo, c’è sicuramente quello che  riguarda le gomme ❗
Quali gomme metto …  che gomme mi consigli … etc ” … è praticamente impossibile non essere incappati in una discussione di questo tipo, anche involontariamente, persino i meno “tecnici” prima o poi si imbattono in questo argomento.
Eppure, tecniche e tecnicismi a parte, “l’argomento gomme” è molto probabilmente il più soggettivo degli argomenti motociclistici; il “feeling”, ovvero le sensazioni che una gomma trasmette costituiscono più del 50% del piacere di guida della moto, ecco perchè la scelta del “giusto” pneumatico è così importante.

Ma qual’è il pneumatico “giusto”   ❓
Sul mercato c’è talmente tanta possibilità di scelta tra diverse marche, modelli, tecnologie, mescole, durata, prezzi, che stabilire “una regola” è difficile se non impossibile, inoltre, la stessa gomma montata su moto diverse potrebbe avere una performance notevolmente differente.
Sui siti dei costruttori trovate tutte le informazioni sulle tecnologie costruttive e sui materiali, tuttavia, sintetizzando al massimo, la maggior parte dei pneumatici stradali da turismo (e ancora più gli sportivi) sono costruiti con una tecnologia bimescola, composti appunto da due mescole, una più dura al centro per ottenere una maggiora durata e  una più morbida sui bordi per ottenere più grip; si differenzia Metzeler che propone la sua tecnologia denominata Interact, dove la cintura del pneumatico ha una tensione differente al centro e ai bordi, sempre con l’intento di ottenere gli stessi obbiettivi del bimescola.

Bene, ora vi racconterò la mia esperienza con  pneumatici diversi sulla mia VFR1200 F, con l’intento di comunicarvi indicazioni e sensazioni per aiutarvi a fare la scelta “più giusta” possibile ! 😛 Ahh .. dimenticavo un’informazione importante: io cambio le gomme quando il segnalatore è “fuori”, ovvero è allo stesso livello del restante battistrada, la gomma può fare ancora diversi km ma il margine di sicurezza si riduce notevolmente, inoltre il “meglio” del piacere di guida la gomma l’ha già dato.  :mrgreen:

Bridgestone BT021

Di serie la VFR1200F nel 2011 usciva con le BT021 oppure le Dunlop Roadsmart,  a me sono toccate le prime. Trascorsi i primi 2-300  chilometri nei quali mi sono concentrato sulla conoscenza della moto nuova, delle BT 021 (doppia mescola al posteriore) ho apprezzato una precisione di guida da riferimento, l’anteriore consente ingressi in curva davvero chirurgici, una lama che fende l’asfalto, ottimo l’appeal sin dai primi metri, spettacolare il grip al posteriore ❗
Peccato che tutte queste splendide caratteristiche siano durate solo per i primi 3000 km, poi le prestazioni hanno avuto un importante e repentino calo, sia sull’asciutto che sul bagnato. Dai 4500 Km in poi ,  l’effetto “mi sembra di essere sul sapone” ha cominciato ad essere preponderante, i pneumatici sono diventati molto meno comunicativi, in particolare l’anteriore a causa del suo consumo molto più veloce rispetto al posteriore. Negativa anche l’esperienza sul bagnato, il poco grip al posteriore ma sopratutto all’anteriore mi ha costretto ad una guida “rigida” e sempre in tensione, alla fine li ho sostituiti dopo averci percorso 5800 Km, l’anteriore era completamente finita, mentre il posteriore aveva ancora molto da dare in termini di percorrenza. In sintesi: un ottimo pneumatico che dà tanto in poco chilometraggio ❗  Peccato ❗

Metzeler Sportec M5

Quando ho sostituito i Bridgestone eravamo ai primi di agosto e la disponibilità di misure era poca, quasi obbligato mi sono buttato sulla M5 di Metzeler, una gomma con tecnologia Interact dalle caratteristiche più sportive rispetto alla BT021.
Il profilo è meno appuntito rispetto alle Bridgestone, sono gomme  prevalentemente destinate a moto più sportive e meno pesanti  della VFR , con una ciclistica più “svelta“, ne consegue una guida  precisa ma non come le gomme giapponesi, in compenso la discesa in piega è più neutra e “rotonda”. Grip di grandissimo livello e in tutte le condizioni, mai un’incertezza, ottime anche sul bagnato.
Anche per queste gomme  l’anteriore si è consumato prima del posteriore, le ho sostituite dopo soli 5000 km, le prestazioni sono rimaste sostanzialmente invariate fino alla fine tranne che per l’ultimo migliaio di km quando l’anteriore  ha perso precisione e risultava più “duro” da inserire con una tendenza ad allargare in uscita di curva. In sintesi davvero una bella gomma sportiva, ovviamente ci si deve accontentare in termini di chilometraggio.

Metzeler Roadtec Z8

Contento delle precedenti gomme tedesche, ho scelto la Z8, il pneumatico sport-touring di Metzeler sempre con tecnologia Interact, che viene descritto prestazionale come la M5 ma dalla maggiore durata, destinato a moto dall’indole più turistica che sportiva.  😆
Rispetto all’M5, lo Z8 è più reattivo tanto che nei primi chilometri mi ritrovavo sempre troppo stretto in ingresso curva, costringendomi spesso ad allargare. Anche per questo set di gomme nulla da dire a livello di feeling e di grip in ogni condizione,  ineccepibile anche su asfalto bagnato, trasmette sempre la necessaria sensazione di sicurezza.
Come gli altri pneumatici anche lo Z8 si è consumato prima all’anteriore, sostituiti dopo 6500 km (un’ottima resa ❗ ), dei quali solamente negli ultimi 500 c’è stato un calo della rapidità di inserimento iniziale con l’aggiunta di una tendenza ad allargare in uscita di curva, del tutto analogo all’M5; nulla di drammatico e tutto ampiamente gestibile, ne consegue una prestazione globale davvero di grande rilievo ❗

Anteriore Metzeler Z8 dopo 5000 KM
Anteriore Metzeler Z8 dopo 5000 KM

Posteriore Metzeler Z8 dopo 5000 KM
Posteriore Metzeler Z8 dopo 5000 KM

Metzeler Roadtec Z8 bis: nel 2015 grazie ad una valida offerta commerciale, ho rimontato le Z8.
Se siete indecisi comprate questo set di gomme e non ve ne pentirete ❗  questa gomma è davvero una garanzia. Il feeling immediato, il  comportamento neutro  e  una grande sensazione di sicurezza la pongono, dopo anni, ancora al vertice delle gomme sport touring. Per questo secondo treno  purtroppo la percorrenza finale è stata di soli 5000 km, 1000 km in meno rispetto al primo set, dovuti all’asfalto abrasivo della ➡  Sardegna che consuma molto le gomme, ma che goduria  :mrgreen: .
In sintesi una gomma che mi ha ampiamente soddisfatto e che ben si addice ai Kg e alla potenza della VFR 1200 ❗

Michelin Road 3

Nel 2013,  complice la promozione primaverile “michelin 30 e lode” che dava un sconto di 30 euro su l’acquisto di una coppia di pneumatici, mi sono “lanciato” sui Road 3, l’ultima evoluzione della gomma bimescola sport touring francese, sulla scelta ha influito anche il video sul sito Michelin, dove un VFR 1200 “danza” tra le curve con queste coperture.
La primissima impressione è stata davvero molto positiva, come sensazione e piacere di guida le colloco in mezzo tra lo Z8 e l’M5,  rotondo e progressivo come l’M5 nello scendere in piega ma veloce e reattivo quasi come lo Z8, anche se la percezione di “incisione dell’asfalto” rimane una prerogativa del Bridgestone.
Nonostante feeling, velocità, percorrenza in curva e piacere di guida fossero pari o anche più dei Metzeler, con mio stupore, mi sono accorto che mi mancavano ancora 2 cm su entrambi i bordi al posteriore, mai successo con le altre gomme, così ho provato ad intervenire sulle sospensioni (delle quali parlerò sotto) per avere un assetto un pò più rigido, ed infatti sono riuscito a “pulirle” per bene  😛
Le Michelin sono sempre state famose per la loro resa sul bagnato, le Road 3 sono fedeli alla tradizione, con la pioggia sono semplicemente straordinarie!  😀 Dopo 2000 km ho riscontrato 2 punti deboli, il primo riguarda il grip leggermente inferiore agli altri pneumatici per quanto concerne la gomma posteriore in particolare sulla spalla, forse dovuta ad una temperatura di esercizio diversa, il secondo riguarda la sensazione di scivolosità con asfalto caldo (molto caldo) in ambito urbano.
Dopo la bellezza di 6700 Km con le Road 3, ma potevo tranquillamente arrivare al oltre 7000, le ho sostituite con le nuove Road 4. Finalmente posso esprimere un giudizio finale sulle coperture francesi, che non può che essere molto positivo, non solo per la durata,  ma sopratutto per l’incredibile prestazione anche a battistrada praticamente finito, l’inserimento in curva è rimasto preciso e sicuro quasi come nei primi km, mai un’incertezza o una sbavatura.

Michelin Road 4

finite le ottime Road 3 è stato il momento delle Road 4, novità 2014 disponibili in 3 versioni: standard, GT e Trail.
Io ho montato la versione standard che rispetto al modello che sostituisce ha ricevuto diverse migliorie; dal nuovo battistrada alla tecnologia XST+ (X-Sipe Technology) combinata alla già nota bimescola 2CT, secondo i tecnici francesi, l’insieme dovrebbe offrire una riduzione dello spazio di arresto sul bagnato pari al 17% e una durata maggiore del 20%, pur mantenendo, anzi migliorando, le doti di grip e di confort del Road 3.
Questo è stato anche il primo treno di gomme montato con le nuove sospensioni (kit forcelle + mono) ➡  FG Gubellini, le gomme ne hanno goduto in termini di uniformità di consumo e non solo.

Michelin Road 4
Road 4 Anteriore a 7400 Km

Michelin Road 4
Michelin Road 4 posteriore a 7400 Km

Il feeling trasmesso dalle Road 4 è del tutto simile alle Road 3, l’anteriore è agile in ingresso curva senza dare l’impressione di “caderci” dentro, stabile in percorrenza, mai percepite spiacevoli sensazioni di scarsa aderenza, straordinario sul bagnato dove si può andare via davvero in piena sicurezza, lo stesso dicasi in frenata. Il posteriore invece ogni tanto, sopratutto se si raffredda un pò, alla prima curva la spalla scivola quel tanto da farsi sentire, niente di preoccupante ma la deriva si avverte. Già intorno ai 4000 km entrambi i pneumatici si sono scalinati in orizzontale all’altezza delle lamelle e in appoggio a centro curva l’avantreno è diventato più duro e meno comunicativo.

Come immaginavo e speravo il chilometraggio finale è stato di  7400 km, le migliori in assoluto,  non il 20% in più come dichiarato da Michelin ma un buon 10%, che non è niente male. Come al solito è l’anteriore che si è consumato prima, volendo avrei potuto “tirargli” ulteriormente il “collo” è arrivare a 7600 km ma non certo per il gusto di guida ❗ . .

 .

Dunlop Roadsmart 2

Nel 2015 è stata la volta delle coperture sport touring di Dunlop, le seconda generazione delle RoadSmart con tecnologia JBL. Michelin e Metzeler Z8 pur mantenendo le specifiche peculiarità hanno un comportamento dinamico somigliante, le Dunlop invece hanno un carattere decisamente diverso, sono più simili alla M5. Innanzitutto il profilo, in particolare del posteriore, è più piatto, tanto che la moto sembra addirittura un filo più bassa, questo determina una impronta maggiore e dunque un grip assoluto e superiore alle concorrenti, in particolare di Michelin, la carcassa inoltre è sensibilmente più dura e questo non giova a favore del comfort.

VFR 1200 F Dunlop Roadsmart 2
Anteriore Dunlop RoadSmart 2 dopo 5000 km

L’anteriore non è da meno sopratutto in percorrenza di curva la moto è davvero su un binario e nel misto veloce i Roadsmart 2 restituiscono un feeling totale.  :mrgreen:
Tutta questa stabilità inficia negativamente sull’agilità della VFR, infatti la fase di inserimento curva è meno intuitiva e la moto va accompagnata con traiettorie più ragionate; i Dunlop concedono pochi ripensamenti ai cambi di linea e il misto stretto può diventare una sofferenza a cui si aggiunge un rilevante effetto stand-up. Purtroppo (o per fortuna) in questa estate caldissima non ho potuto provare queste coperture sul bagnato. 🙄 . A proposito di caldo: i Dunlop rimangono caldi anche per molto tempo dopo la sosta, questo permette di ripartire con un feeling praticamente invariato, mentre i Michelin hanno delle escursioni termiche più rapide.

 

Ci ho percorso 5000 Km , l’anteriore era pressochè finito, mentre al solito il posteriore aveva molto più agio, il consumo è il più omogeneo di tutti i pneumatici fin’ora provati, non è percepibile alcuna scalinatura segno che la gomma ha lavorato davvero bene. Sinceramente mi attendevo un chilometraggio maggiore (6000 km), tuttavia di questi 5000 km, 1000 sono stati percorsi su strade sarde che sono più abrasive, il resto su strade dell’appennino tosco romagnolo, nulla in autostrada, quindi queste gomme di curve ne hanno fatte un bel pò  :mrgreen: . 

  

Pirelli Angel GT

Pirelli Angel GT anteriore dopo 5000 km

Pirelli Angel GT posteriore dopo 5000 km

Alla mia lista ormai  mancavano solo dei Pirelli,  così quest’anno ho montato gli Angel GT.
Di queste coperture è presto detto, sembra uno Z8 evoluto e più sportivo, con un profilo anteriore da urlo 💡 , infatti dopo soli 2000 Km sono già balzati in testa alla mia classifica personale  :mrgreen: .
L’Angel GT mette insieme praticamente tutte le caratteristiche, già eccezionali, dello Z8, ma sopratutto amplifica notevolmente l’agilità della VFR, cosicchè anche il misto stretto diventa molto più facile e divertente.  L’impostazione è chiaramente più sportiva che turistica, al contrario del Dunlop qui si possono fare tutte le traiettorie che volete e correggerle facilmente  in sicurezza, si avverte solo un lievissimo effetto stand up. Il rovescio della medaglia sta nel comfort, infatti il Pirelli Angel GT ha una carcassa rigida (meno del Dunlop) che fa lavorare di più le sospensioni, se le avete buone potete divertirvi parecchio 😆 .
Le ho sostituite dopo 5000 Km, ma si poteva fare di più fin quasi a sfiorare i 6000. Hanno sempre mantenuto un grip altissimo perdendo solo un pò di direzionalità e comfort dopo i 4500 km confermando di essere un gran pneumatico.

Metzeler Roadtec 01

L’evoluzione delle gomme continua, dopo alcuni anni Metzeler ha completamente rinnovato l’ottimo (anzi eccezionale) Z8 per sostituirlo con il nuovo Roadtec 01.
Visto il mio amore per lo Z8 non vedevo l’ora di provare il suo erede, pertanto la mie aspettative erano alte, forse troppo alte, tantè che dopo averci percorso 6500 km il mio giudizio finale ha sconvolto le parti alte della classifica.
Il Roadtec 01 è un ottimo pneumatico la cui principale caratteristica è l’equilibrio. Diciamo subito che il grip non è in discussione, addirittura sul bagnato è pari o superiore ai Michelin, quello che non mi ha convinto è la sua neutralità, l’assoluta mancanza di carattere. Questa caratteristica probabilmente darà il meglio di sè su moto più leggere e versatili come le crossover, mentre sulla VFR costringe ad una guida più fisica e meno precisa sopratutto in ingresso curva che causa percorrenze più lente. E’ talmente plastico che praticamente non ho rilevato differenze in 6500 km (ottima durata). Al contrario ho rilevato un feedback molto diverso in funzione della temperatura esterna, mi sono trovato meglio nel range 15-25 gradi, mentre a  temperature più altre l’anteriore diventa ancora meno comunicativo. Sono deluso? Beh si, nonostante l’ottima percorrenza e un grip di altissimo livello in ogni condizione, inutile negare che non mi divertito e per questo si piazza al terzo posto della mia classifica.

 

CLASSIFICA PERSONALE

1 Pirelli Angel GT

Più sportive che turistiche donano alla VFR una inaspettata agilità e una facilità di guida come nessun’altra gomma.

2
Michelin Road 3 e Road 4 , coniugano alla perfezione turismo e sportività, eccezionali sul bagnato, preferisco la Road 3 in quanto leggermente  più sportiva, mentre la Road 4 è un pò più turistica e garantisce un chilometraggio superiore .
2 ex equo
Metzeler Z8, mettere le gomme tedesche dietro ai Michelin mi è stato impossibile visto che il livello è talmente alto che la differenza la fanno le sensazioni e le sfumature, passano gli anni ma la Z8 è una Gomma con la G maiuscola.

3

La Roadtec 01 che ha sostituito la Z8 è una gomma molto bilanciata con un gran grip in ogni condizione, però manca di carattere.

Dunlop Roadsmart 2, nel misto veloce sono fantastiche con un grip esagerato, nello stretto si soffre.

Metzeler M5, validissima gomma sportiva stradale, chilometraggio scarso.

Bridgestone BT021, ultime per questa discontinuità di rendimento, molto probabilmente le più recenti BT023 e le ultime BT030 dovrebbero (e lo saranno sicuramente) migliori.


E per finire una considerazione sulle sospensioni

Con i primi 3 treni di gomme ho mantenuto la configurazione originale, solo con le Road 3 ho sentito l’esigenza di un assetto più rigido.
Le sospensioni del VFR 1200 sono “sufficienti” per un uso stradale turistico per il quale l’assetto di base è, a mio avviso, ottimo.
Io sono un fan di quella che definisco una “rigidezza confortevole”, mi piace sentire le sospensioni che copiano l’asfalto, sostenute ma non “dure”, da questo punto di vista quando si vuole un pò di più, emergono i limiti delle sospensioni della VFR , in particolare del mono, limiti più evidenti se la moto ha più di 15.000 Km. Quando si spinge un pò, l’assetto di base è troppo morbido, si sente in piega quando la moto si appoggia sulle sospensioni e si ha la sensazione di cadere in curva. Irrigidendo il mono anche di sole 1 o 2 tacche di precarico,questo rimbalza, occorre chiudere quasi completamente l’estensione; per le forcelle ho precaricato di 1 giro e  chiuso quasi completamente l’estensione.
Nel 2014 ho cambiato il mono e installato il kit Forcelle della ➡  FG Gubellini, com’era facilmente prevedibile la mia VFR si è trasformata, la prima sensazione è quella di aver perso 20 Kg in un colpo solo.
Il confronto con il mono originale è impietoso, ora il posteriore è sostenuto senza essere rigido ed è anche  più alto di qualche mm, dunque riducendosi  l’interasse la moto è immediatamente più agile, il tutto senza influire sul confort. La forcella originale non era male, certo che ora con nuove molle, pompanti e olio è più scorrevole e più precisa  🙂 .

State sintonizzati per gli aggiornamenti.

Ciaooo

Davide 😀 😛 :mrgreen:

face-firma

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *