Prova Honda Crossrunner

Honda CrossRunner – l’altra faccia del V4

Honda Crossrunner
Honda Crossrunner

La Honda CrossRunner è una di quelle moto che non capisco e  probabilmente non capirò mai; da un lato mi piace (3 anni fa, al debutto, sono stato lì lì per acquistarla) :mrgreen: , dall’altro ha delle cose che mi mandano in bestia.  👿

Nel 2013 la Crossrunner è stata oggetto di una massiccia campagna promozionale, sin da inizio anno veniva proposta a poco più di 8500 euro, circa 2000 euro meno del prezzo di listino, praticamente tutti i “pezzi” destinati al mercato italiano (circa 500) sono stati venduti in breve tempo.

Dopo l’estate, i rumors la davano per “spacciata” , ovvero come non importata nel 2014, e invece all’Eicma è stata ripresentata addirittura con alcune migliorie. La principale di queste riguarda la posizione delle pedane, nella prima versione erano un pò troppo arretrate determinando così un’angolazione delle ginocchia poco naturale, così per il 2014 è stata ridotta la triangolazione del supporto pedane, riportando la posizione in sella nel proverbiale Honda family feeling. 😉

L’estetica è rimasta invariata, un design fluido molto piacevole con il becco appena accennato, stona un pò il faro dell’Hornet 2007 che appare oramai datato rispetto al resto, è stato cambiato il rivestimento della sella  ora più confortevole,  la verniciatura in nero del telaio contribuisce a snellire la vista laterale della moto, che rimane disponibile in tre colorazioni: bianco, nera (molto aggressiva) e nell’originale camouflage che non mi dispiace affatto  :mrgreen: .

Di questa moto, che com’è noto è una VFR 800 ricarrozzata,   mi piace il concetto di crossover, dunque una moto che sulla carta si presta ad un uso più trasversale  rispetto alla VFR 800 F da cui deriva, non mi piace come è stata realizzata, con poca attenzione ai dettagli  rendendola, per certi versi, una moto incompleta, e questo non è da Honda. 😕

Mi riferisco in particolar modo alla copertura di plastica del manubrio e dei riser, tipicamente da scooter  che da alla CrossRunner un’immagine eccessivamente plasticosa,  in contrasto si sarebbero ben visti alcuni inserti in alluminio per richiamare il lato adventure della moto, le maniglie passeggero sono belle ma poco ergonomiche,  gli attacchi valige originali (optional) hanno una fattura  abbastanza discutibile, aspetti che in parte avevo già trattato nell’articolo dedicato agli ➡  accessori per la CrossRunner.

Come va

Dopo aver parlato dell’aspetto esteriore, arrivo al sodo, come va questa adventure bike ❓ .
Innanzitutto la posizione in sella, per uno normalmente basso come me, gli 81,6 cm sono al limite, complice anche la larghezza della stessa che non aiuta, dunque  i meno alti dovranno fare attenzione in quanto toccheranno  al pelo  ❗ , tenuto conto che la CrossRunner in ordine di marcia con il pieno di benzina pesa la bellezza di 240 Kg ❗ .
La strumentazione, che sembra sospesa sopra al manubrio, è bella e ben leggibile, i comandi sono come solito di buona fattura, economiche le leve.

Il V4 800 cc non è l’ultimissima evoluzione, per ora disponibile solo sulla ➡  VFR 800 F 2014, ma la versione immediatamente precedente che eroga 102 cv ed è sempre dotato di distribuzione Vtec, all’avviamento fa la voce grossa con un sound molto piacevole.
Dentro la prima e via,  il V4 di 90° mostra subito il suo carattere ruvido che a me piace tanto 😳 , sarà la diversa erogazione, sarà la diversa rapportatura ma l’impressione è che la CrossRunner, rispetto alla nuova VFR 800 F 2014 abbia più grinta e più spinta almeno fino all’apertura delle altre 2 valvole, intorno ai 6000 giri, dov’è avvertibile uno scalino nell’erogazione ben marcato e un deciso incremento di potenza.

La CrossRunner è molto divertente ma sopratutto è molto più maneggevole e facile di quanto potessi immaginarmi  😯 ,  sono rimasto davvero colpito dalla sincerità che trasmette e dalla naturalezza con cui si lascia condurre, da questo punto di vista sono molte più le affinità con la più piccola NC750X rispetto dalla VFR – F da cui deriva  ❗ .
Nell’uso quotidiano in ambito urbano è una moto pratica che si destreggia con ottima disinvoltura, il manubrio non è largo come su modelli più off ma non costituisce un problema, anzi,  appena si passa su strade extraurbane diventa un pregio , l’impostazione di curva è più affine ad una naked ma dall’assetto più alto. Il piccolo plexi protegge bene fino a 110 km/h poi, per chi fa molta autostrada, è meglio montarne uno più alto.

Le sospensioni sono tarate per stare comodi, dunque morbide, a mio avviso troppo morbide; passi l’ammortizzatore, ma la forcella nel misto non trasmette la giusta solidità, ci aggiungiamo che per l’uso stradale c’è di meglio dei Pirelli Scorpion Trail di serie, in sintesi l’anteriore ha un bel margine di miglioramento. ❗ Cambio e frizione praticamente perfetti, la frenata è ottima e dotata di c-ABS dunque del sistema combinato, odiato da molti ma indubbiamente  efficace per potenza, modulabilità e sopratutto in  sicurezza .

Conclusioni

Vediamo di tirare le fila e fare una sintesi della Honda Crossrunner partendo dalle certezze: la base meccanica e telaistica è sostanzialmente esente da appunti di rilievo, il V4 anche se un pò datato è ancora un signor Motore (con la M maiuscola), coppia e potenza sono sufficienti per il tipo di moto, alla voce consumi siamo sempre intorno ai 18 Km/l (ottimistici), c’è di meglio (ma anche di peggio)  ❗ , il tutto è avvolto dal telaio bitrave in alluminio con forcellone monobraccio con attacco tipo pivotless, niente di nuovo sotto il sole, ma tutto  estremamente  funzionale.

Detto ciò passiamo agli aspetti più opinabili: la Crossrunner sembra  un mix tra una naked stradale (più alta), una  sport touring (motore e telaio) il tutto vestito da adventure , il risultato è appunto una crossover ,  e come tutte le cose miste sono un pò di tutto ma anche l’esatto contrario 😳 .
E’ altresì vero che in questo caso l’abito  inganna e copre le qualità di questa Honda che sono più di quelle che appaiono alla vista, una moto tutto sommato originale, molto consistente a cui, purtroppo, mancano quelle rifiniture, quei dettagli, quelle attenzioni che potrebbero farla apprezzare ad un pubblico più vasto.

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Davide

 

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