Prova Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports DCT

La nuova Honda Africa Twin 1100 Adventure Sport è disponibile presso i concessionari oramai dallo scorso dicembre, escludendo i mesi più freddi e il lungo periodo di lockdown sono riuscito a provarla solo ora e grazie alla disponibilità della mia concessionaria Honda di fiducia, la 🔗 Franchini & Alpinoli di Modena.

Le caratteristiche tecniche di questa moto sono note e le trovate ovunque, quindi non mi dilungherò più tanto nella descrizione tecnico statica, giusto due righe.

La moto è completamente nuova, il motore è sempre un bicilindrico frontemarcia che sale di cubatura fino a 1084cc ed eroga 102 cv, omologato Euro 5.
La dotazione è completissima, si va dal bellissimo schermo TFT a colori touch da 6,5”al cornering light, sospensioni elettroniche Showa EERA, piattaforma inerziale a 6 assi, ben 6 riding mode di cui 2 personalizzabili, e per finire quella figata del cambio DCT.

Impeccabile la cura costruttiva, la verniciatura e gli assemblaggi. Due le colorazioni disponibili, la Tricolour che preferisco con un bellissimo telaio bianco, e la più elegante Darness metallic.

Ci tenevo particolarmente a provare la Adventure Sport perché l’impostazione di questa versione è, secondo la cartella stampa, orientata ad un uso nettamente più stradale rispetto al modello base.

Nonostante la mia curiosità, prima di partire ero pieno di pregiudizi.
Avevo in mente la prima versione dell’Africa Twin, la 2016, che non mi aveva entusiasmato, inoltre il cerchio da 21” non è nelle mie “corde”.

Il via libera alla prova dipendeva dall’altezza della sella, che mi sono fatto sistemare nella posizione più bassa (85 cm). Salgo e l’ammortizzatore si è abbassato il giusto sotto ai miei 90 Kg (si lo sò devo calare😢) e, magia, toccavo bene a terra. Si parte😉 .

Giro la chiave e sullo schermo TFT inizia l’animazione “Africa Twin” terminata la quale occorre premere su OK. La grafica è molto bella e completissima di “pagine” di informazioni, mentre il piccolo display al di sotto è pratico e di immediata lettura. Vi ricordo che il display TFT è touch ma solo da fermi ❗, in marcia le varie funzioni si controllano dal blocco comandi sinistro, una vera e propria pulsantiera.

Schiaccio su D di Drive e parto nel traffico cittadino. Rispetto alla prima versione, questa 1100 trasmette subito una sensazione di maggiore compattezza che guardandola non si direbbe.
Sono bastate poche centinaia di metri per farmi dimenticare la sensazione del 21”, sembra un 19”.
Sarà la sella più bassa e ben più stretta, sarà il serbatoio che si espande solo nella parte oltre le ginocchia, saranno le pedane che pur essendo larghe e protese non impensieriscono eccessivamente quando si mettono i piedi a terra, il risultato è che mi sono trovato immediatamente a mio agio. E non ci avrei scommesso nulla 🤷‍♂️.

Sono su una statale da 70-80 Km/h, noiosa, ma serve per capire il comfort generale. Qui ci sono due problemi. Il primo riguarda il plexy il cui bordo superiore è proprio a livello della visuale, e dà molta noia.
Ho dovuto alzarlo tramite le due levette laterali, non tanto per la protezione all’aria, ma proprio per ridurre il disturbo durante la guida. Il secondo riguarda la sella che è bella sostenuta e di certo non è tra i punti forti di questa moto, anzi.

Ho mantenuto sempre la mappa touring e il cambio in Drive, il motore gira in souplesse e anche la reattività del cambio è morbida.
Finalmente inizio a fare un po’ di curve, in Drive è troppo fiacca e passo immediatamente in Sport 1 e Sport 2.
Il DCT tiene una rapportatura decisamente più aggressiva sia in salita che in scalata dove addirittura fa la doppietta !!

Miscelando le 4 mappe motore preimpostate più le 2 personalizzabili assieme alle diverse rapportature del cambio otterrete una incredibile serie di combinazioni di modalità di guida, roba da perderci la testa. ❗

Come tante strade collinari anche questa non è certo un biliardo, ma l’Africa Twin mi stupisce per la sua precisione di guida, è bilanciatissima e le sospensioni Showa EERA a gestione elettronica sono morbide nel primo tratto ma rimangono ben sostenute nell’affondamento quindi c’è un trasferimento di carico ben controllato.
C’è tanto equilibrio, non è una moto reattiva, di quelle che curvano con il pensiero, ma la metti esattamente dove vuoi senza forzare, lei assorbe tutto e sta lì.

Il motore spinge bene, con un gran carattere e un’erogazione corposa, piena e lineare, nemmeno parente con il vecchio 1000 che risultava più anonimo e plastico.
Gli fa da “spalla” il DCT con il quale c’è da prenderci un po’ la mano. Più la guida è aggressiva più il cambio automatico si comporta di conseguenza, ad esempio, se frenate decisi avrete scalate rapide e ravvicinate.
A proposito di frenata. E’ proprio come piace a me, attacca forte ma rimane ben modulabile. Da lode.

Continuo sù e giù per i colli, qualche tornante dove si percepisce che non è un fulmine in maneggevolezza, non è rapida e scorrevole come una crossover ma non è nemmeno un pachiderma che fa gravare il suo peso nello stretto.

Parliamo anche del calore. Premesso che tutti gli euro 5 scaldano molto , qui Honda ha fatto un gran lavoro, infatti il catalizzatore è ben nascosto dal paracoppa anteriore su lato destro del motore dal quale arriva un po’ più di calore ma complessivamente è molto ben tollerabile.

Dopo una settantina di chilometri dove mi sono persino preso il tempo di fare alcune manovre per saggiare che i suoi 250 kg sembrano di meno, anche da fermi, sono ritornato in concessionaria soddisfatto.
Mai avrei creduto a un’Africa Twin così diversa, molto più accomodante e stradale rispetto al modello precedente.

Non è la mia moto ma questa è molto meno lontano da me di quanto non lo fosse la versione 2016.

Questa è davvero un’ammiraglia a 360 gradi, mi sento di consigliarla anche ai possessori della vecchia CrossTourer, infatti la nuova Adventure Sports è un po’ più leggera ed equilibrata e la sua ruota da 21″ all’anteriore consente una precisione di guida che non fa per nulla rimpiangere il 19” della V4.

Veniamo al prezzo, argomento molto discusso sui gruppi Facebook. Questa moto in versione con cambio DCT cosa circa 20000 euro a cui occorre aggiungere altri 1000 euro circa per le valigie.

Indubbiamente una cifra molto importante che alcuni considerano ingiustificata. Non sò quale sia il loro metro di misura ma la Adventure Sports è una vera globetrotter completissima e curatissima sotto qualsiasi punto di vista, con una dotazione tecnologica motoristica, telaistica ed elettronica di primissimo livello, che a mio avviso giustifica e allinea l’Africa Twin alle migliori concorrenti.

Davide