Austria in moto: il passo Silvretta

Silvretta e rientro in Italia tramite il magnifico trittico: Stelvio, Gavia e Tonale  ❗

Eccoci giunti al terzo capitolo del nostro tour di 5 giorni in Austria.
Se vi siete letti la prima parte, il ➡  Grossglocker e Salisburgo e la seconda con ➡  l’Alpenstrasse protagonista assoluta, quest’ultima parte prevede un itinerario che comprende un’altra delle strade più famose d’Austria, il passo Silvretta , rientro in Italia per il pernottamento, e nell’ultimo giorno,  botto finale 😛  con  i 3 mitici passi italiani Stelvio, Gavia e Tonale.

Sabato

Ora che ci siamo agganciati al gruppo Quelli dell’Ala composto da una ventina di persone, per forza di cose le operazioni logistiche sono più lunghe, ci aggiungiamo che c’è sempre qualche primadonna 😉  che deve farsi notare, ne deriva che partire in orario è tutt’altro che scontato 😳  .Dopo una piovosa notte ci svegliamo con un bel sole, ma già sappiamo che non durerà.

Poco dopo le 9 siamo in marcia  in direzione Oztal, la strada percorsa ieri ma in direzione opposta,  con l’asfalto asciutto ce la godiamo fino all’entrata in autobahn che percorriamo per un breve tratto fino a dopo Landeck.
La statale è come al solito bella e gustosa, strada facendo lasciamo la regione del Tirolo per entrare nel Voralberg attraverso la valle dell’Alberg; nella nota località sciistica di S. Anton ne approfittiamo per una sosta caffè.
Intanto il sole si è nascosto dietro a fitte nuvole, la temperatura si è abbassata e alla ripartenza qualcuno si infila l’antipioggia. Proseguiamo per la statale in direzione Bludenz, prima di arrivare all’incrocio con la statale 190, siamo costretti a fermarci in un distributore di benzina per indossare l’odiosa “cerata” in quanto ha iniziato a piovere moderatamente (come dicono i meteorologhi  😈 ).
In direzione Montafon attraversiamo diverse località fino a Partener dove c’è il casello per la ➡  Silvretta Hochalpenstraße , in contemporanea c’è pure un gruppo di bikers pronti a salire, dunque meglio muoversi  😉 .

Maledizione 😈 , non c’è verso di fare questo passo all’asciutto ❗ , più o meno piove come  ➡  due anni fa, mi ricordo un pò il tracciato  😀  dunque sgancio subito il gruppo, supero un paio di auto e salgo fidandomi dell’ottimo feeling trasmesso delle ➡  Michelin Road 4. La strada, perfettamente tenuta, è lunga quasi 23 km fino all’altro casello di Galtur, per un totale di 34 tornanti praticamente tutti dal lato di Montafon. L’andamento ricorda lo Stelvio ma meno impegnativo e con i tornanti più scorrevoli, arrivati a quella che sembra la cima, il lago Vermunt, poi si sale ancora con un’altra breve sequenza di curve fino ai 2032 mt del Silvretta e relativo bacino.
Pioggia e nuvole basse rovinano tutto il panorama,  non ci resta che andare al self service del passo, chi ha scelto la favolosa cotoletta untissima austriaca o chi, come il sottoscritto, si è buttato sul classico wurstel wiener, naturalmente con birra locale 😛
Alla ripartenza spiove, l’altro versante  è quasi rettilineo quindi scendiamo a valle abbastanza velocemente, in circa 40 minuti siamo di nuovo a Landeck chiudendo così il percorso ad anello.

Superato l’abitato prendiamo il Landecker Tunnel, un lunghissima galleria in direzione di Prutz, un’altra splendida statale che scorre dentro a un’altrettanto splendida valle fino al Nauders, poi in leggera discesa arriviamo al confine con l’Italia  per fermaci poco dopo al famoso lago con il campanile in mezzo, il Resia vicino all’omonimo passo.

 

 

Naturalmente non piove più e mancano pochi Km all’hotel, quindi con molta calma ci gustiamo il panorama del lago e facciamo le foto di rito.

Arriviamo all’hotel Maraias a Burgusio  a metà pomeriggio, ovviamente splende il sole 😈 ,  ci accomodiamo nelle accoglienti camere e in attesa di gustarci la tipica cena con specialità tirolesi, ci facciamo anche 2 passi per il paesello dove si erige il ➡  castello del principe, osservato dall’alto ➡  dall’abbazia di Monte Maria.

 

Domenica

Ultimo giorno, anche oggi ci svegliamo con un splendido sole che dovrebbe accompagnarci per tutta la giornata. Poco dopo le 9 siamo in marcia sulla SS40 della Val Venosta, a Sluderno giriamo a destra sulla SS 41 verso la bellissima Glorenza e il confine di stato a Mustair.

Dopo qualche km in terra elvetica a S. Maria in Mustair sulla sinistra prendiamo la deviazione per lo Stelvio. La strada è segnalata (anche da google maps) come bianca, in realtà è quasi interamente asfaltata tranne in alcuni tratti per un paio di km complessivamente. E’ comunque una strada di servizio, stretta, tortuosa ma piacevole  😛 . Arrivati all’incrocio con la SS38, dopo un paio di km siamo sul mitico passo.

Dopo il caffè e le foto di rito, il gruppo decide di non fare il Gavia per il meteo incerto, effettivamente si è annuvolato 😥  . Io e Silver decidiamo di rischiare, salutiamo tutti e via giù verso  Bormio. Questo versante non è affascinante come il versante da Trafoi, ma c’è da divertirsi e non poco :mrgreen: .  Sosta benzina e via verso S. Caterina Valfurva, appena iniziamo a salire per il Gavia incrociamo un gruppo di Ducati che ci fanno pelo e contropelo, c’è un traffico intenso di moto, la strada è sempre strettissima e come solito mal asfaltata, procediamo cauti e attenti, il panorama è sempre mozzafiato, in cima c’è ancora neve, ma sopratutto c’è il sole  😛 .
Al rifugio Bonetta sostiamo per un fugace panino con la salsiccia e birra  😆 . Iniziamo a scendere verso Ponte di Legno, i primi km sono belli tosti, negli ultimi anni sono stati aggiunti un pò di guardrail, tuttavia la strada è davvero stretta; una impegnativa e affascinante mulattiera che taglia la montagna, e se incrociate un camper a salire si passa al pelo, dunque attenzione alle valige. 😳 .
Giunti a valle fuori la freccia e via subito sulla SS42 del Tonale, purtroppo  l’asfalto non è dei migliori ma la strada è larga con tornanti veloci anche da 3° marcia, divertimento assicurato per i soli 9 km prima di raggiungere il passo.
Anche qui doverosa sosta con foto, poi consapevoli che il divertimento sta finendo ci dirigiamo sempre sulla SS 42, una bella statale ma molto trafficata,  verso Dimaro, Malè poi lago di Cles e giù fino a a S. Michele all’Adige dove entriamo sulla A22 tra caldo e afa.

Si conclude così un tour di 5 giorni su alcune delle strade più belle delle alpi, mi auguro che il mio racconto possa esservi utile a trovare spunti interessanti se volete intraprendere un viaggio e godervi questi paesaggi (e passaggi :mrgreen: ) straordinari.

Ciao  😉

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