Nicky Hayden nella Hall of Fame

Nicky Hayden nella Hall of Fame

 

Stavo per scrivere l’articolo sulla gara della MotoGP a Le Mans, quando è arrivata la notizia della morte di Nicky Hayden, come sapete, a causa delle gravissime lesioni subite in seguito ad un incidente stradale in sella alla sua bici da corsa.

 

La mia pagina Facebook ha iniziato a riempirsi di frasi e foto di Kentucky Kid, il bel ragazzone americano che ha corso per ben 13 stagioni in MotoGP con il mitico numero 69 con la stella.

 

Quando è arrivato nel circus nel 2003 nel team ufficiale HRC a fianco di Valentino Rossi, era un pilota sconosciuto in Europa, ma negli States era già un vincitore del campionato AMA Superbike.
Per tutti non era altro che una comparsa, si proprio così, un bel ragazzo di quelli che ti aspetti di vedere nei film di teenagers americani, tutto college e ballo di fine anno con la reginetta di turno.

Come prima stagione finisce 5°, che in fin dei conti non è male.
Nei due anni a seguire finisce 8° e 3°, ma è nel 2006 che fa il colpaccio, con 2 vittorie e 11 podi diventa campione del mondo spezzando il dominio assoluto di Valentino Rossi, che con una caduta nell’ultima gara a Valencia, gli cede l’onore della vittoria finale.

Ricordo benissimo quel momento, nessuno riconosceva la vittoria di Nicky Hayden, ma tutti imprecavano per la caduta di Rossi, il cosiddetto campione del mondo morale.
Io ho sempre creduto e continuo a credere che chi fa più punti a fine stagione è stato il più bravo. Punto ❗

Negli anni a seguire ha fatto qualche podio ma non ha mai più vinto gare in MotoGP, è stato per 4 stagioni al team ufficiale Ducati dove ha avuto per compagni di squadra Casey Stoner e ancora Rossi, per poi tornare da pilota operaio in Honda per lo sviluppo della RCV Open.

Evidentemente oltre a vincere un solo titolo mondiale qualcos’altro di buono deve averlo fatto, tant’è che nell’ultima gara della stagione 2015, quando lascia la MotoGP,  diviene il 22° pilota inserito nella Hall of Fame delle leggende del motociclismo.

Mentre oggi, nel giorno più triste, tutti riconoscono le tue qualità di uomo e di pilota, tu eri già leggenda tra le leggende. Ci mancherai  😥 

 

 Davide

 

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