KTM SuperDuke GT vs Honda VFR 1200 F, sport touring a confronto

Ktm SuperDuke GT 1290

Le sport touring anni fa dominavano le vendite, poi con l’arrivo delle più versatili e modaiole crossover (o adventure bike che dir si voglia), sono state rinchiuse in una piccola nicchia di mercato.

Eppur qualcosa si muove, negli ultimi saloni sono arrivate la Ducati SuperSport, un bel refresh della Honda VFR 800 F, il ritorno della BMW R1200RS, la terza generazione della Kawasaki Z1000SX, persino la KTM ha osato in questo segmento con la SuperDuke GT 1290, la versione da turismo della bestia naked SuperDuke 1290.

Le ho provate tutte ma quella che ho trovato più interessante è proprio la KTM.
A differenza dei giornalisti di ➡  MOTO.IT, a cui la casa austriaca manda la moto in redazione per la prova sullo Stelvio, io ho tribolato parecchio prima di trovare una concessionaria che la facesse provare in Emilia ❗ .
D’altra parte io non sono un giornalista 😉 , ma potrei diventare un cliente e mentre con tutte le altre Case non ho avuto problemi di sorta, KTM dal punto di vista del marketing, secondo me, deve ancora migliorare.

Detto questo, dopo la prova a Imola, visto che sto seriamente valutando di cambiare la mia VFR 1200 F,  inevitabilmente è scattato il confronto.
Alcuni di voi potrebbero pensare che comparare la GT con la VFR 1200 F, una moto fuori produzione, sia illogico, ma io non credo. Innanzitutto la stirpe VFR ha inventato il segmento di cui stiamo parlando e la 1200 F è la più evoluta e tecnologica sport tourer prodotta da Honda, le due moto hanno quasi la stessa cilindrata e la medesima potenza (173 cv), quindi non sono poi così distanti tra loro (sulla carta).

Esteticamente la GT come tutte le KTM ha una fortissima personalità.
Tratti netti, precisi e tanti spigoli che culminano con il  faro anteriore a forma romboidale, così pronunciato in avanti da sembrare quasi un becco.
Le forme sono fortemente sbilanciate, all’anteriore il serbatoio è ampio con fianchetti che incorporano le frecce lunghe e protese in avanti, il posteriore invece è snello e piacevolmente pulito con tanto telaio in vista.
Non ci sono vie di mezzo, si ama o si disprezza.

 

La VFR 1200 F  la conosciamo, anche lei esteticamente ha fatto discutere, tuttavia con il tempo la moto disegnata da Teofilo Plaza ha saputo farsi apprezzare, oggi a quasi un decennio dalla sua presentazione, con il suo stile fluido ed equilibrato, risulta ancora moderna e piacevole.

Arriviamo al sodo e vediamo come va questa SuperDuke GT.
Al contrario dei giornalisti  di MOTO.IT, sullo Stelvio non ci andiamo tutti i week end, così come le strade non sono state tutte asfaltate per il Giro D’Italia, pertanto ritengo sia più corretto valutare la moto nell’uso e sulle strade più comuni.
Salgo in sella e mi trovo subito bene, sembra alta invece si tocca a terra agevolmente merito anche di fianchi strettissimi. La triangolazione sella-pedane-manubrio è correttissima, tutto risulta naturale e intuitivo con pedane basse e busto leggermente proteso in avanti ma meno rispetto a una naked sportiva.
Sono in città, mappa motore su street e sospensioni su comfort tutto è ben leggibile sulla bellissima strumentazione con display LCD, tra un semaforo e l’altro apprezzo la frizione morbida e il cambio dagli innesti corti e precisi (per ora), poi finalmente inizio a salire su una strada di collina.
Fino a quel momento il bicilindrico si è rivelato morbido e gestibile, tuttavia a 50-60 Km/h accetta al massimo la 4° marcia, mentre con il V4 Honda potete tranquillamente tenere la 6°.

Sono bastate 2 curve per capire perchè la chiamano “la bestia”
Oltre i 4000 giri l’LC8 è mostruoso, una millimetrica rotazione del gas corrisponde a kg di coppia scaricati a terra e in una frazione di secondo il tachimetro schizza ad indicare velocità folli.
La VFR è più fluida, regolare, si ha il tempo di capire quello che sta succedendo, con la KTM no. Tutto avviene con una efficienza straordinaria, in breve vi ritroverete a giocare con pochi mm di gas tanto basta a rallentare o a volare. In ogni frangente la moto rimane  sempre in assetto, trasmettendo una fiducia incredibile che si traduce in ingressi in curva fulminei, da vera sportiva.
E il quick shift ? velocissimo e preciso, il migliore che ho provato sin’ora.
E la frenata ? Ma con un impianto Brembo secondo voi ❓
E le sospensioni ? come sapete qui ci sono le semi-attive a controllo elettronico della WP, da modalità confort sono passato a street con un evidente setting più rigido e molto simile alla mia VFR 1200F con kit Gubellini, che si difende ancora bene. Il vantaggio delle sospensioni semi-attive è la velocità con cui si adattano alle asperità in sintonia con tutti gli altri parametri del veicolo, mantenendo così sempre l’assetto ideale senza fastidiosi trasferimenti di carico o saltellamenti.
Qui occorre anche menzionare il peso, le sospensioni della VFR devono gestire ben 38 kg in più rispetto a quelle della GT che sulla bilancia si ferma a 228 con il pieno ❗ Questa differenza di peso si  riflette anche in tutte le condizioni di guida, oltre alle manovre da fermo, è sopratutto nel misto stretto la GT saluta la 1200F dopo 2 curve, mentre nel misto veloce la Honda recupera e si dimostra ancora efficiente.
Molto soddisfacente anche il comfort di marcia, la sella è mediamente imbottita, il plexy facilmente regolabile protegge bene (anche se mi manca la prova autostradale), e anche il famigerato calore del cilindro posteriore è sotto controllo e accettabile, Honda in più ha le pedane rivestite di gomma che aiutano a smorzare le vibrazioni.

Non vi stò a menzionare tutte le altre diavolerie elettroniche che ha questa SuperDuke GT, ciò che importa è che io sono stato toccato nel profondo :mrgreen: , una moto davvero unica.

Solo lodi? NO ❗
Mia moglie vedendo la GT ha esclamato “e io dove mi tengo” ❓  Ha ragione da vendere, la maniglietta per il passeggero è semplicemente ridicola  😆
Non c’è nulla di alternativo in after market, nemmeno la piastra portapacchi accessorio originale aggiunge 2 valide maniglie per il passeggero.
E qui la VFR vince a mani basse con maniglie ampie e comode e con una piastra bauletto che è un’opera d’arte.
Un’altra mancanza a mio avviso è il cavalletto centrale, non disponibile nemmeno come optional, non saranno certo 2 kg in più a rovinare l’estetica o a ridurre le prestazioni della GT, infatti su tutti i modelli definiti tourer, ovvero i vari Adventure, è presente.
Per ultimo il cambio mi si è impuntato diverse volte, in città, tra prima e seconda marcia, addirittura ho dovuto riconsegnare la moto in seconda perchè non riuscivo a mettere la folle 👿 .

Tiriamo le somme.

L’occhio vuole la sua parte, un design così spinto non piace a molti, per il resto l’avete capito la SuperDuke GT 1290 è una moto meravigliosa.
Costa (con le valige laterali) almeno 19000 Euro, tanto, ma in linea con altri modelli dotati di caratteristiche tecniche e features elettroniche di pari livello.
Il suo lato sport è semplicemente libidinoso e incarna perfettamente quello che io oggi intendo per sportiva stradale moderna, il lato touring invece ha ancora diversi margini di miglioramento.
Attenzione però, non è una moto facile, l’elettronica a bordo aiuta tantissimo ma occorre sempre la massima attenzione e concentrazione, perchè la GT va veramente fortissimo.

La VFR è una moto più tradizionale che necessita  di uno stile di guida più classico e impostato, d’altra parte però è migliore per farci del  turismo in genere, e ancora di più in coppia.
E’ più pacioccona e pesante ma ha un motore dall’erogazione più fluida e lineare e un cardano che rasenta la perfezione,poi quando si spalanca il gas anche lei  sa andare molto forte, ma in modo più consapevole. Non ho menzionato la versione con cambio DCT che aggiunge un’ulteriore step nella facilità di guida in tutti i contesti.

Come si usa dire, buona la prima, così Ktm è entrata nel segmento sport touring con autorità con una moto di altissimo livello, la VFR 1200 F è ancora un’ottimissima moto, più completa per il turismo ma meno adrenalinica tra le curve.

Davide

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