Honda @ EICMA 2013

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La CTX 1300

Dopo aver visto le foto dei nuovi modelli Honda presentati all’Eicma 2013 e dopo aver letto le cartelle stampa, mi è sorta spontanea una domanda, anzi, una considerazione: “questi giapponesi sanno qualcosa che noi non sappiamo !“.  😳
Guardando la foto della  CTX1300 mi sono chiesto: “ma questa chi la compra ❓   😯  “, poi superata la perplessità iniziale, provo a ragionare sul fatto che nel panorama motociclistico mondiale non ci siamo solo noi italiani con le nostre naked, i racer-bombardoni e le adventure bike da 150 cv per andare a prendere il gelato, anzi purtroppo stando ai freddi (e tristi numeri) delle immatricolazioni, la “musa ispiratrice” non è più il mercato italiano e forse nemmeno più il mercato europeo, ma i mercati asiatici e i paesi emergenti che evidentemente sono più influenti nelle scelte strategiche di un colosso come Honda.
Volete una conferma ❓  Andatevi a vedere quale moto c’è nella home page del ➡  sito internazionale di Honda moto  💡 .
Iniziamo proprio dalla CTX1300 una nuova Touring Cruiser con il motore V4 1300 della Pan European profondamente rivisto, il quale eroga circa 85 CV a 6000 giri, ricco di coppia e potenza ai medi e bassi regimi e dotato di controllo di trazione Honda TCS. Esteticamente richiama tantissimo la GoldWing 1800 F6B, è dotata di fari anteriori e posteriori full led,  impianto stereo con radio e lettore mp3,  nuovi indicatori di direzione a disattivazione automatica, potremmo definirla una anti Guzzi California 1400. E’ probabile che da noi ne vedremo poche non siamo ancora pronti (lo saremo mai ❓ ) per questo genere di cruiser che strizzano l’occhio al mondo bikers ma con un’alta iniezione di tecnologica.
Siccome la 1300 non bastava, ecco a voi anche la CTX700 DCT, la sorellina minore basata sul motore e telaio della famiglia ➡  NewMid quindi dotata del bicilindrico da 670 cc, ma siccome pure questa non bastava  😛 ecco anche la CTX700N DCT, la sorella gemella con la “faccia” da custom anzichè da cruiser!

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Integra 750 S

A proposito di NewMid, dopo appena 2 anni dal lancio e sulla scia del grande successo ottenuto, per il 2014 il bicilindrico parallelo della Integra, NC-X e NC-S da 670 cc cresce a 745cc e acquista 7 CV passando da 48 a 55. Tutti e tre i modelli oltre all’incremento di cilindrata hanno ricevuto varie altre migliorie generali, dall’impianto di scarico riprogettato, nuova elettronica, nuova rapportatura finale, affinamento del software del DCT, rimane sostanzialmente invariata l’estetica tranne per l’Integra che viene proposta anche in una colorazione più sportiveggiante denominata Integra S.

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Nuova CBR650F

Nemmeno il tempo di leggere l’intervista a  ➡ Dave Hancock (responsabile del Product Planning and Business Development) su MOTO.IT  il quale dice che le nuove CB650F e CBR650F non sostituiranno rispettivamente la mitica Hornet e la rediviva CBR600F che entrambe sono già sparite dal sito HondaItalia! 😳 .

Questi due nuovi modelli fanno palesemente il verso alla Kawasaki ER-6N e ER-6F , la naked in particolar modo è molto più simile alla Kawa che non alla “vecchia” Hornet, mentre la CBR mantiene quel family feeling con il modello che sostituisce.
Entrambe nascono da un progetto comune totalmente nuovo che si sviluppa intorno ad un 4 cilindri in linea da 649 cc che eroga 87 CV a 11.000 giri per una coppia massima di 63Nm a 8000 giri, studiato per dare il meglio di sè ai bassi e medi regimi, con quella giusta dose di coppia e di verve  in più rispetto alla precedente unità da 600 cc, notoriamente “vuota” in basso.
Il motore è fissato su un telaio in acciaio con struttura a diamante mentre il forcellone è in alluminio pressofuso con il braccio destro ad “arco” per far spazio allo scarico, quest’ultimo un 4-2-1 molto corto e compatto aggressivo nel design, somigliante sia allo scarico dell’ultima Hornet che a quello delle vecchie CB400. 😉
A completare il tutto la strumentazione digitale, fari a led, bei cerchi, colorazione bianca/rossa/blu che fa molto HRC, dischi freno a margherita, insomma queste due belle novità orientate ad un pubblico giovane, hanno tutti gli ingredienti necessari per essere ben apprezzate, speriamo siano proposte ad un prezzo competitivo.

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VFR 800 F .. is back!

E mentre tutti si aspettavano di vedere la nuova Africa Twin come se fosse un’apparizione della Madonna, arriva la sorpresa che non ti aspetti, la nuova VFR 800 F !
Nel 2010 abbiamo assistito alla metamorfosi della VFR 800 in CrossRunner e oggi assistiamo alla CrossRunner che ritorna VFR 800 F, insomma questo V4 cambia spesso vestito ma oramai è un decennio e più che “gira” per il mondo.
Oppure Honda ha voluto chiudere “il cerchio” e così come per la VFR 1200 che esiste in versione F e in versione X (CrossTourer), anche per il piccolo 800 si è voluto proporlo nelle rispettive due varianti.
Bene, appurato che non sapremo mai se questo modello era nei piani o una “corsa ai ripari” dopo le non eccezionali vendite della Crossrunner, il nuovo VFR 800, a prima vista l’ho stroncato 👿 ;  forse a causa delle poche foto ufficiali nessuna delle quali dalla vista frontale con questo faro “misto-doppio-a-X-simil-CBR600“, insomma non si capiva bene. Poi lo scarico in pieno stile anni ’90 che ricorda un tubo della stufa, le carene con le prese d’aria simili alla prima VFR 750, per fortuna c’è anche qualcosa di cui rimanere affascinati ovvero il nuovo forcellone monobraccio, davvero spettacolare!!!  😆
Dopo la prima impressione, guardo, leggo , osservo e pian piano inizia a piacermi, il design è un mix di tanti particolari delle VFR del passato, dalle prese d’aria sulla carena e i fianchetti che evocano la RC 24 e la RC 36, il faro anteriore che richiama la forma a X del faro della 1200F ma anche il doppio faro  della prima RC46, il “taglio” della carena ricorda il primo Vtec, complessivamente non sarà originale e futuristica (per alcuni anche troppo) come la 1200 F di Teofilo Plaza, ma questa nuova 800F piace, e più la guardi più piace!.
E sotto la carena ci sono diverse novità importanti: la moto pesa 10 Kg di meno rispetto al precedente modello di pari cilindrata, in pratica tutti i Kg sono stati risparmiati nel nuovo impianto di scarico, nel  telaietto reggisella, spariti i 2 radiatori laterali per uno frontale (si è ridotto anche l’ingombro laterale), più altri affinamenti vari, alla fine la bilancia segna 239 kg in ordine di marca.
Il V4 eroga sempre 106 CV ed è l’ulteriore evoluzione del propulsore della CrossRunner sempre con sistema a fasatura variabile Vtec dal passaggio da 2 a 4 valvole ancora più addolcito, a cui è stato aggiunto il controllo trazione disinseribile TCS, tra gli accessori anche il cambio quick shift. Del telaio nulla cambia a parte il già citato bellissimo monobraccio con capriata superiore di irrigidimento, rinnovate le sospensioni, mono con pomello di precarico remoto, via il Dual-CBS a favore di un ABS a due canali, nuovi dischi anteriori con pinze radiali. Per quanto concerne l’abitabilità la sella è regolabile in altezza con un range di 20mm, nuova strumentazione digitale, fari anteriori e posteriori a led, attacchi integrati predisposti per le valige laterali come sulla 1200 F, belli anche i nuovi cerchi e la piastra di sterzo dal colore brunito/bronze.
In sintesi: inaspettato ma graditissimo ritorno!. 😛   :mrgreen: … ah dimenticavo: per ora si vede solo rossa !   :mrgreen: (ma sarà disponibile anche nera e bianca !)  😆
PS: … volete venderla in video? ➡  eccola 

Dai rumors era attesa anche la superbike anti Aprilia RSV e anti Ninja, invece è stata presentata un’ulteriore evoluzione della Fireblade addirittura in 3 versioni: standard, con eC-ABS e nella più racing SP!.
Varie le modifiche “di fino”, il motore acquista 3 CV, una nuova mappatura elettronica, migliorata l’efficienza dell’impianto di scarico, ma nella versione SP che ci sono le differenze tecniche più evidenti, infatti questa versione anzichè Showa monta forcella da 55mm e ammo Ohlins specificamente sviluppati e testati per questo modello, pinze monoblocco Brembo, sella monoposto, pedane più arretrate di 10mm, display multifunzione con cronometro, spie a led (programmabili) che si illuminano in prossimità del regime ideale di cambiata, più tutta una serie di “diavolerie” elettroniche per gli smanettoni e gli incalliti della pista.
Nonostante tutto ciò, la Fireblade rimane ancora la più “umana” 💡 delle Sbk stradali, senza controllo di trazione e senza mappature selezionabili, da molti criticata per non essere al top come le concorrenti italiane, ma piace ancora molto, tutto sommato si vende bene, è tecnicamente molto equilibrata, affidabile e per l’amatore è godibilissima in pista e piacevole su strada, dunque, in attesa della fantomatica RCV stradale, la Fireblade ha ancora molto da dire  ❗

Davide

 

 

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