Honda Crossrunner 2015 contro Yamaha Tracer

Honda Crossrunner contro Yamaha Tracer ; comparativa tra due delle moto più attese del 2015.

cr_vs_tracerSono due delle novità più interessanti del 2015, la Honda Crossrunner e la Yamaha MT-09 Tracer mirano a conquistare un’ampia fascia di motociclisti, dopo averle provate entrambe, eccovi le mie impressioni  😀 .

L’occhio vuole la sua parte  ❗

Honda Crossrunner 2015Iniziamo con l’estetica della Honda Crossrunner, che finalmente ha trovato una sua identità. Il ➡  primo modello presentato nel 2011, era un’ibrido tra una naked e una sportiva, ne uscì una crossover un pò sconfusionata  ❓ .
Il nuovo modello invece è una vera enduro stradale, una piccola crosstourer, come la precedente anche questa deriva dalla VFR 800 F da cui eredita sia la base componentistica che molte parti estetiche, come  il faro anteriore a X, perfettamente integrato nel nuovo frontale con il becco appena pronunciato.
La vista laterale è molto appagante e caratterizzata da plastiche nere copriradiatore con presa d’aria a taglio verticale, che seguono il sinuoso design delle carena, dal serbatoio fin sotto al faro anteriore.
Il telaio è stato lasciato in bella vista assieme al motore, quest’ultimo protetto nella parte inferiore da un paracoppa in alluminio molto piacevole.
Si prosegue con un codino grigio “canna di fucile” (comune a tutte le colorazioni) dal design pulito e lineare che incorpora gli attacchi delle valige laterali e 2 ampie e comode maniglie, tutto ben integrato con il sottocoda che porta un faro a luci led semplice ma ben visibile.
La moto è bella in tutte le colorazioni bianca, rossa o nera matt (opaca), che è quella che preferisco.  :mrgreen:

Yamaha MT-09 TracerLa Yamaha MT-09 Tracer riprende le linee della naked da cui deriva, lo stile “dark side of japan” è ben rappresentato anche su questo modello con linee tese, precise e angoli vivi.
Il frontale è, a mio avviso, la parte meglio riuscita, i due fari anteriori a led sono distanziati dalla presa d’aria a forma triangolare, il tutto incastonato in plastiche dalle dimensioni ben proporzionate.
Preponderanti nella vista laterale le prese d’aria tagliate a forma esagonale, seguite poco sotto da una carena copriradiatore triangolare che accentua la dinamicità del mezzo,  belle anche le plastiche a raccordo del serbatoio verniciate in effetto carbonio.
Fin qui tutto carino e piacevole, poi andando verso la coda della moto la situazione peggiora, sembra si siano dimenticati di disegnarla. I fianchetti laterali sono minimali, quasi appoggiati lì per caso così come gli attacchi per il telaio valige, nudi e crudi, per terminare con il medesimo faro della MT-09 sormontato da 2 ampie maniglie per il passeggero, sicuramente pratiche, ma esteticamente ridotte all’osso 😳 .
Nel complesso la moto è comunque bella e fa la sua figura, non a caso nel primo trimestre 2015 è la moto più venduta in Italia.

Come vanno

Sulla carta sembrano due moto molto simili, nella realtà sono profondamente diverse  ❗
La Honda Crossrunner  è immediatamente accomodante, come al solito ogni cosa è al suo posto, manubrio, comandi, pedane tutto è in posizione naturale. La CR è una trentina di kg in più rispetto alla Tracer,  da fermi si sentono ma una volta in marcia questa differenza si assottiglia parecchio e il feeling è istantaneo.
Il solito V4 da 782cc sviluppa 106 cv come l’unità montata sulla cugina VFR stradale, ma l’erogazione è molto diversa. Da 1500 a 6000 giri è uno spettacolo di regolarità di funzionamento, pur non avendo una coppia straripante, è sempre pieno, morbido e lineare come mai prima. La ruvidità e la fiacchezza riscontrate fino a 5000 giri sulla ➡  VFR 800 F, qui sono sparite, senza forzare il V4 gira sempre corposo e piacevolissimo, poi se si vuole di più, dai 6000 giri e in maniera molto lineare, si aprono tutte le valvole e il quattro cilindri si distende fino a quasi 11.000 giri  ❗
Dalla sua progenitrice eredita la maneggevolezza davvero notevole, nei cambi di direzione è veloce con inserimenti in curva precisi e neutri per una guida efficace e senza sforzi, l’assetto è prevalentemente turistico, forse un filo troppo, con sospensioni tutt’altro che rigide in particolare per il mono.
La strumentazione è completissima, ma non è di immediata lettura per via della marea di informazioni presenti in uno spazio forse un pò troppo ristretto, ottimo il funzionamento delle frecce a disinserimento automatico, bene la frenata , il cambio e la protezione all’aria offerta dal cupolino, comoda la sella regolabile su 2 altezze, nella posizione più bassa (815mm) si tocca agevolmente.

In sella alla Yamaha Tracer, più che sopra, ci si sente dentro 😆 ; anche qui tutto risulta molto naturale e intuitivo con un’ottima sensazione di moto “stretta e leggera” 😉 .
Meno naturale è la distanza busto-manubrio con le braccia un pò meno distese rispetto alla Honda, che va bene nel guidato ma un pò meno per l’uso turistico. Il tre cilindri crossplane è l’anima pulsante di questa moto, tira sempre con un bel vigore ❗  😛 , è pronto e reattivo, quasi nervoso pur non essendo esagerato in potenza.
Qui ci sono anche tre mappe con cui “giocare“: la standard ha un’erogazione un filo più dolce e alla fine risulta la migliore, la A invece è la più cattiva mentre la B da un bel taglio di potenza, ottima in caso di pioggia.
Dinamicamente è piacevole come una naked ma più comoda e protettiva, non immediatamente intuitiva come la Crossrunner, ma ci si abitua in fretta, la goduria di questo motore sovrasta le altre ottime qualità, come il cambio dagli innesti precisi e corti, la frenata ottima e ben modulabile, e una strumentazione digitale ampia e ben leggibile  😀 .

Dulcis in fundo…

La Tracer a marzo è la moto più venduta in Italia, scalzando niente popò di meno che la GS, questo vi fà capire quanto sia piaciuto questo modello. In effetti di frecce nel suo arco ne ha molte, ma una più di tutte è andata a segno, il prezzo  ❗ . Con poco meno di 10.000 euro vi portate a casa una moto molto piacevole, divertente e versatile, ideale per chi frequenta i passi ma si gode anche qualche weekend turistico, senza troppe pretese. Infatti è proprio su quest’aspetto che viene nettamente battuta dalla Crossrunner, più curata in molti dettagli, ma per chi fa molti chilometri, dettagli non sono. Ad esempio le valige laterali della Honda sono ad aggancio rapido dunque ben più pratiche di quella della Yamaha dove occorre montare il solito ulteriore telaietto da fissare ai fianchetti, la CR ha le manopole riscaldate, frecce a spegnimento automatiche e un’assemblaggio globale (verniciaura compresa) come solito davvero inappuntabile, oltre ad un motore perfetto per i viaggi e che diventa sportivo all’occorrenza, tutto ciò in parte giustifica i 2000 euro di differenza di prezzo.

PS: un doveroso ringraziamento alla Concessionaria Honda di Modena ➡  Franchini & Alpinoli e alla Concessionaria Yamaha di Ferrara ➡  Motopiù

Alla prossima  :mrgreen:

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