Austria in moto: Grossglockner e Salisburgo

Austria Land der BergeLand am Strome (Terra di monti, terra sul fiume).

Così dice l’inno nazionale austriaco  ❗
In 5 giorni  e oltre  1000 Km percorsi sulle strade austriache in occasione del nostro giro estivo sulle alpi, quest’anno ribattezzato HondaSporTouring Austria,  abbiamo potuto constatare quanto questo motto sia veritiero.  ❗

L’itinerario minuziosamente preparato (e mi prendo il merito 😛  ), prevedeva 3 giorni (mercoledi, giovedi, venerdi) di avvicinamento all’ alpenstrasse, una delle strade panoramiche più famose d’Europa passando per il  Grossglockner con tappa alla stupenda Salisburgo, per poi ricongiungerci  con il gruppo ➡  Quellidellala a Solden  e proseguire il sabato su un’altra famosa strada, quella del passo Silvretta, e rientrare in Italia la domenica con il mitico trittico Stelvio, Gavia e Tonale.!

Ma andiamo con ordine …

Mercoledi

Alla partenza da Ferrara siamo in due, io e Geppo, l’appuntamento con gli altri due, Falcio e Stella, sulla loro Transalp carica come un mulo, è previsto sulla A13, rendez-vous clamorosamente cannato… iniziamo bene  🙁
Vabbè, risolviamo in fretta e avanziamo in autostrada fino a Padova, la giornata è molto nuvolosa e non migliorerà 🙄 , la prima meta è il Passo Manghen salendo da Borgo Valsugana, dunque  usciti dalla città del Santo,  teniamo per Cittadella fino a Bassano del Grappa.
La SP 47 del Veneto è semplicemente angosciante 👿 , tra autovelox, veloOK, traffico pesante (anzi pesantissimo) raggiungere la cittadina del Ponte Vecchio è l’anti piacere di guida assoluto 🙁   ❗ poi finalmente la strada si “apre” e la statale diventa scorrevole e più piacevole.

Giunti a Borgo Valsugana la temperatura si è abbassata e non sembra affatto il 2 luglio, non piove ma l’asfalto è umidiccio, finalmente cominciamo a pennellare le prime curve del Manghen  :mrgreen: .
Vi avevo già parlato di questo ➡  passo l’anno scorso, in occasione del mio primo passaggio, da allora mi sono innamorato di questi 23 km di salita verso i 2047 m del valico, questa volta non abbiamo potuto godere di un meteo favorevole, ma arrivare al calduccio della stube accesa in baita, è stato comunque molto piacevole. La strada non è da smanettoni, è stretta (in alcuni tratti ricorda un pò il Gavia) ma decentemente asfaltata,  tra tornanti secchi e  pendenze variabili dal 9 al 15% si inerpica tra i boschi di conifere, larici e pini dove si scorgono diverse malghe, come solito il traffico è nullo o quasi, tuttavia occorre prestare attenzione alle mucche che potrebbero comparire improvvisamente dietro a una curva, oppure, alle “pizze” che lasciano per strada, quindi occhio a non pestare una m..  :mrgreen:
Giunti in cima complice il vento freddo e gli 8 gradi di temperatura, ci siamo precipitati al tepore della già citata baita/ristorante dove non ci siamo fatti mancare 2 bei canederli, strudel e il tipico “alcolico locale”, il parapampoli  😛

Dopo il pranzo e le consuete foto di rito intorno allo splendido laghetto, tornati in sella scendiamo dall’altro versante verso Molina di Fiemme. La strada è altrettanto bella e stretta, più corta e con qualche tornante in più, la discesa di 16 km è molto più veloce e in breve ci ritroviamo a fondo valle sulla SP232 , con una temperatura più gradevole  😉 .
Il pomeriggio è uggioso e l’asfalto umido a tratto, la statale delle Dolomiti è sempre molto piacevole ma decisamente più trafficata, passiamo per Predazzo, Moena, poi tra vari VeloOK e dissuasori finalmente arriviamo a Canazei dove sostiamo per un caffè.
La meta successiva sarà il passo Pordoi, un intramontabile classico, solo 12 Km di salita ma che non deludono mai, e così è stato anche questa volta peccato che gli ultimi tornanti prima del valico siano stati rovinati da una rognosa leggera pioggerellina  😈
Nemmeno il tempo di una foto che già abbiamo intrapreso la discesa, una straordinaria sequenza di curve e tornanti che ci portano verso Arabba, che attraversiamo per proseguire sulla SR48 che scorre fluida  a mezza costa con curve che invogliano a darci dentro con il gas.

Dopo Livinallongo la strada gira intorno al Col de Lana poi si arriva alla deviazione per l’Agordino (Caprile, Agordo), oppure proseguendo  inizia la salita per il passo Falzarego, la nostra prossima tappa. Una ventina di tornanti ampi e facili, strada bellissima, panorama meraviglioso, traffico quasi nullo, cosa volete di più  ❓ Eh… se ci fosse stato il sole sarebbe stato ancora meglio, fortunatamente non pioveva ma la cima del Lagazuoi era naturalmente coperta!

Giusto il tempo di 2 foto e di nuovo giù verso Cortina fiancheggiando uno dei massicci più imponenti delle dolomiti, le Tofane.

Arrivati nella Perla delle Dolomiti, abbiamo oramai 300 km sul groppone e la stanchezza comincia a farsi sentire, siamo in perfetto orario e decidiamo per una sosta di 15-20 minuti nel parcheggio adiacente Corso Italia, Geppo e Stella ne approfittano subito per una passeggiata tra i negozi.

Mancano gli ultimi 30 Km per raggiungere la destinazione di oggi, Villabassa , dunque prendiamo la SS51 che gira attorno al gruppo del Cristallo, incrocia la SR48 del lago di Misurina e delle Tre cime di Lavaredo e arriva giù fino a Dobbiaco.
Questa statale non attraversa nessun abitato, a parte un piccolo tratto misto, il resto è una vera goduria ❗ , un susseguirsi di curvette veloci da pennellare e raccordare che hanno messo a dura prova la mia tentazione (e quella di  Geppo), di spalancare il gas ben oltre i limiti  ❗
Arrivati a Dobbiamo ci dirigiamo all’Hotel Emma di Villabassa dove abbiamo la prenotazione.
Solitamente non recensisco gli alberghi, ma ➡  l’Hotel Emma merita un’eccezione. In primis perchè subito dopo il check-in ci hanno offerto gratuitamente il garage coperto per le moto, e immediatamente dopo averle messe al riparo, ha iniziato a piovere a manetta  ❗ .
All’interno, in ogni angolo troverete foto e manifesti dedicati a Frau Emma e alla sua storia, una famosa cuoca (fine ‘800)  pioniera del turismo di quell’epoca. Gli arredi sono in stile del periodo, stupenda la scala in legno scricchiolante  nel cuore della struttura, meravigliosa la sala colazione con tanti richiami imperiali.
Dopo una bella doccia ci ritroviamo per decidere dove cenare, mettiamo il naso fuori dove continua a piovere con insistenza e ci sono 9 gradi, la scelta è scontata, si rimane al ristorante dell’hotel dove gustiamo un ottimo rosti tirolese e birra. 😛

 

Giovedi

Il buongiorno si vede dal mattino e infatti ci svegliamo con un bellissimo sole 😀  , scendiamo e troviamo una colazione spettacolare, in tanti anni di hotel e giri in moto  questa è una delle migliori in assoluto  ❗  con yogurt, speck, uova e formaggi freschissimi e di produzione locale, dolci e croissant di fine pasticceria, una vera prelibatezza  ❗ a cui Geppo e Falcio non hanno resistito, si sono impigozzati  ❗

Sosta alla Locker
Sosta alla Loacker

Alle 9 siamo in marcia, l’aria è frizzante e il sole inizia a scaldare, la prima meta di giornata è il mitico Großglockner  ❗ . La statale dell’alta Pusteria passa in mezzo alla meravigliosa valle della Drava, superato il confine di stato ci scappa subito un bel pieno di benzina a meno di 1,4 euro al litro  ❗ , arrivati a Sillian non potevamo esimerci da un sosta caffè e wafer alla Loacker  ❗

La statale è fiancheggiata da una pista ciclabile frequentatissima che parte da San Candido e arriva alla stazione di Lienz (praticamente in centro), l’andata è in discesa e il ritorno… in treno  😉 . Lienz si attraversa molto velocemente, appena fuori città troviamo le indicazioni per il Großglockner  .
Come sapete la ➡  Großglockner Hochalpenstraße è una strada a pagamento per arrivare al casello di Heiligenblut ci siamo goduti circa 40 Km di B107, una noiosissima statale asfaltata come una pista, con ampi tornanti che invogliano a grattare le valige per terra 😉  e tante curve veloci immerse in panorami mozzafiato. Il ticket costa la bellezza di 24 euro, ma la giornata è talmente bella che non ci pensiamo più di tanto. C’è traffico ma scorrevole, non corre nessuno, anche qui potremmo girare senza sospensioni dal gran che la strada è perfetta, facciamo un paio di soste foto, di cui una alle cascate che incontriamo salendo.

Alla piccola rotatoria ci dirigiamo verso il punto di osservazione panoramica “Imperatore-Franz-Josef”, dove una volta parcheggiato tra centinaia di moto, ci gustiamo il meraviglioso panorama del cima del Großglockner e del ghiacciaio. Tra  musei, attrazioni, bar e gadgets vari, sono sbucate anche alcune marmotte, animale icona di questa strada.
Siccome non ci vogliamo accontentare di un fugace panino, dopo un’oretta di sosta ritorniamo indietro e alla rotonda prendiamo per Salisburgo, la nostra meta finale di oggi. Se vi è piaciuto il primo tratto di strada, quest’altro lo adorerete  ❗ , la pista  … ehmmm la strada è un susseguirsi di passaggi che tolgono il fiato, viaggiamo con l’ultima neve ai lati e il verde della vegetazione, attraverso storiche gallerie e sinuose curve, fino al nostro ristoro, la ➡  Gasthof Fuscherlackeuno splendido ristorantino frontelago, dove non potevamo che ordinare  2 wurstel, patatine e birra !
Sazi ripartiamo sotto un caldo sole, ora c’è un discreto traffico sopratutto di moto che comunque non ci impedisce di godere della strada fino all’altro casello di Ferleiten, dopo una ventina di chilometri incrociamo la statale B311 e ci dirigiamo verso Zell am See.
Zell am See è una delle tante località “sul lago” di questa regione, strano ma vero c’è traffico anche da queste parti ❗  superato l’abitato, la statale (come al solito perfettamente asfaltata) fila via sinuosa e tentatrice, tuttavia attraversando i rari incroci e passaggi pedonali, non è infrequente vedere strane macchinette grigio ai lati pronte a fotografare  ❗ 👿

La strada scorre a valle tra montagne, fiumi e piccoli laghetti, dopo Lofer mancano una sessantina di Km dalla città di Mozart ed entriamo in territorio tedesco, infatti una volta giunti sulla statale 305, più nota come Alpenstrasse tagliamo la punta inferiore del confine della Germania, il Berchtesgaden.
A Bad Reichenhall passiamo davanti a una delle più grandi terme di Salisburgo infine imbocchiamo l’ autostrada per entrare più velocemente in città.
Siamo a metà pomeriggio e fa un bel caldo, il mio TomTom ci guida alla perfezione fino all”Altstadt Hotel Hofwirt dove abbiamo la prenotazione. L’hotel dispone di un comodo parcheggio sotterraneo (che ci viene pure omaggiato  :mrgreen: ), in una mezzoretta siamo pronti per un tour veloce alla città.

Partiamo da una posizione ottima infatti ➡  l’Altstadt Hotel confina con l’area pedonale, comodamente raggiungiamo Platzl Salzburg percorrendo Linzer Gasse, una via piena di negozi e locali di ogni genere. Attraversiamo il fiume Salzach e ci dirigiamo verso la famosa fortezza di ➡  Hohensalzburg, uno dei  simboli di questa città patrimonio dell’Unesco.
Per salire alla fortezza c’è una funicolare che parte da Kapitelplatz, che attraversiamo velocemente tra bancherelle e stand di birra e brezel. La vista dall’alto della fortezza ci regala tutto lo splendore di questa città; il Duomo, gli splendidi palazzi barocchi, l’università, fino al castello e i giardini Mirabell .
Seguiamo l’itinerario per visitare tutto l’esterno della fortezza, si sà, camminando viene sete :mrgreen: , così nel giardino di un bar ricavato in un punto panoramico, ci dissetiamo con una bella birretta fresca godendo della vista dall’alto di giardini curatissimi, ville e parchi.

E’ ora di scendere e di cercare un locale per cenare, passeggiamo tra le via della zona universitaria, davanti alla casa natale di Mozart, tra bellissimi palazzi e scorci suggestivi, nonostante ci siano molti turisti è evidente che non siamo in riviera romagnola  :mrgreen: , alle 21 in punto in un tipico ristorantino ci liquidano con un laconico “cucina chiusa”  ❗ . Riattraversiamo il fiume e torniamo in zona Linzer Gasse dove ci sono vari locali con tavoli all’aperto, non senza difficoltà troviamo finalmente un’osteria dove ci gustiamo un buonissimo piatto “completo”, tipico della cucina locale, e ovviamente birra  🙂
Fuori a bere e chiacchierare si sta benissimo, vorremmo tirare tardi, ma la stanchezza si fa sentire e all’indomani il ruolino di marcia prevede quasi 300 km di alpenstrasse, quasi a mezzanotte ci ritiriamo, Salisburgo è stato un breve ma intenso “antipasto”, ci torneremo.  😛

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