Accessorize the CBR 600 F – rebirth of a legend

Ed eccovi un nuovo articolo della serie ➡ “accessorize“, questa volta dedicato alla CBR 600 F.

Prima di enunciarvi un delizioso elenco di accessori, aftermarket e non, disponibili per la media giapponese, due parole non accademiche sulla mitica CBR.
Dei motociclisti della mia generazione (anni ’70) che sono arrivati alla maggiore età intorno agli anni ’90, non ne conosco uno che non abbia letteralmente sbavato dietro alla CBR 600F sin dalla sua prima versione del 1987, la Hurricane.

La mia seconda CBR600F4 ultima light

La CBR 600 è stata una moto sognata e desiderata da motociclisti in erba e non, per quasi 20 anni, una vera icona, un mito non solo di casa Honda, ma dell’intero panorama delle moto sportive stradali.
Le sue concorrenti sono state niente popò di meno che le gloriose Suzuki GSX-R, le Kawasaki Ninja sino alla sportivissima Yamaha R6; negli anni dalla prima F1 dell’87 alla F4 e F-Sport del 2001, la CBR  in talune versioni pur non essendo al vertice delle prestazioni, ha sempre incarnato il vero concetto della moto “sport-touring”, anzi si può dire che l’ha proprio creato.
Il principale punto di forza è sempre stato il suo proverbiale equilibrio, un perfetto mix di prestazioni sportive senza eccessi e una posizione in sella  sufficientemente comoda  anche per viaggi a medio-lungo raggio coniugata ad una facilità d’uso generale, quasi intuitiva sin dai primi metri, caratteristiche che l’hanno resa una specie di “nave scuola” per me e tanti altri.
Ma queste stesse peculiarità che l’hanno resa famosa negli anni, le sono state fatali; la crescita delle prestazioni in termini di maggiore potenza e riduzione del peso, caratteristiche volute e richieste dal mercato,  hanno reso la validissima CBR 600 F molto meno appetibile, da favolosa tuttofare ovvero da “buona a tutto” a “buona a nulla“, insufficiente per un turismo di più ampio respiro ma sopratutto poco specialistica per l’uso in pista, nonostante la sua ultima evoluzione, la F-Sport, nel 2002 vinse il titolo WSS con Fabien Foret.
Nel 2003 Honda abbandona la strada del compromesso ed esce sul mercato la CBR600RR, ispirata nel design e nella tecnica a quell’autentica opera d’arte che fu la MotoGP RC211V di Rossi, e fu subito un successo incredibile.
La F-Sport sparì, la CBR-F rimase a “catalogo” Honda, sostanzialmente invariata se non nelle colorazioni e in qualche dettaglio tecnico sino al 2007, anno in cui malinconicamente uscì di produzione.
Per tutti i dettagli tecnici e per una scorsa completa dei vari modelli vi segnalo questo articolo di ➡ Motociclismo e quest’altro (con annesso video) di   ➡ Nico Cereghini su Moto.it.

Nuova CBR 600 F 2011

Nel  2007 inizia la “grande depressione” delle moto race replica, surclassate nelle vendite dalle naked, più belle, pratiche e modaiole.
E così come la Fenice,  nel 2011 rinasce la CBR 600 F, proprio da una costola di una naked, un’altro pezzo di storia della moto, la CB600 ovvero la mitica Hornet.

Questa nuova era di CBR rientra appieno nella recente filosofia costruttiva di Honda, che io ho ribattezzato “kill two birds with one stone technology”  😛 ovvero “2 piccioni con una fava technology” ,  😛   😛  un modo per dire che da un’unica base comune escono diversi modelli (lo stesso succede per la famiglia ➡ NC700 e la nuova famiglia CB500).

Il “cuore” è appunto quello della Hornet 2007 poi successivamente  restilizzata nel 2011 proprio in concomitanza con l’uscita della CBR.
Dalla stessa base di telaio e motore e dalla stessa fabbrica di Atessa escono la CB600F, la CBR e la CBF (ora fuori produzione), tant’è che in rete,  il commento più gettonato sulla CBR è: “una Hornet carenata”  😳 .
Molto vero ma anche molto ingeneroso;  telaio, forcellone, motore, scarico, cerchi, pedane, impianto frenante, codino, sella sono gli stessi, cambia il resto. Ovviamente la parte più studiata e ricercata sia nel design che nell’aerodinamica è la carenatura disegnata dall’R&D italiana, è di tipo a doppio strato e si rifà al VFR1200;  molto bello il nuovo faro singolo, nuovo anche il serbatoio.
Diversa rispetto alla naked anche l’idraulica della forcella, le piastre di sterzo e i semi manubri che ovviamente differenziano notevolmente la posizione di guida, ma possiamo affermare che la mitica sport-touring è tornata.

In sintesi a me piace, peccato non averla potuta provare sin’ora, ma avendo avuto la Hornet 2007, capisco che i “puristi della CBR” storcano il naso, il nuovo modello è si figlio della crisi dei nostri tempi ma si basa su un “prodotto” estremamente valido, quindi la nuova CBR600F è tutt’altro che una soluzione di ripiego.
Nel 2012  è stata venduta in circa 250 pezzi, pochi nonostante il prezzo di circa 8600 euro; il cliente tipo pare  invece che non sia il giovane poco smaliziato, ma  piuttosto il 40enne nostalgico dei tempi che furono… e difatti non mi dispiacerebbe affatto averne una in garage. 😛 :mrgreen:

Dopo questo lungo preambolo, partiamo con la carrellata di accessori, premesso che il primo accessorio (che tale non dovrebbe essere) che consiglio a tutti su qualsiasi moto è l’ABS.

 

Accessori originali:

Borsa da codino da Honda

Partiamo dal catalogo Honda, dove segnalo un bel ➡ cupolino fumè   per migliorare la protezione aerodinamica, esteticamente non mi dispiace affatto il ➡ kit sottocoda, lo stesso dicasi per il ➡ parafango posteriore oltre ad essere bello e ben integrato ha anche l’importante funzione di tener più pulito l’ammortizzatore. Per finire, per le piccole gite fuoriporta in solitaria non è affatto male la ➡ borsa da codino, una bella soluzione.

 

 

 

Accessori turismo:

Per chi utilizza il lato più touring della CBR, l’aftermarket offre  diverse soluzioni per ogni esigenza, dalla gita fuori porta (come abbiamo visto poco sopra con la borsa Honda), sino al trittico valige per lunghi viaggi e vere e proprie vacanze in moto.

Trittico valige GIVI

Su questo genere di moto sono molto diffuse le borse morbide laterali, ma com’è noto, il fissaggio con i tiranti è sempre una certa tribolata. GIVI propone i ➡ telaietti laterali (codice TE1102, prezzo circa 50 euro) consigliatissimi per risolvere il problema del fissagio di cui sopra, oltre a mantenere le borse in corretta posizione per tutto il viaggio, cosa non scontata con i soli tiranti.

Per chi deve acquistare anche le valige, bhe allora può direttamente sfruttare gli attacchi TE1102 con le valige easylock sempre di GIVI, modello ➡ 3D600 (circa 180 euro), questa nuova tipologia di valige si agganciano come le rigide ma hanno le cerniere come le morbide, un mix dei 2 tipi che danno luce ad prodotto molto interessante.

Infine per chi vuole il classico trittico di valige, sempre GIVI propone il monorack per il bauletto (codice 1102FZ, circa 100 euro) a cui si accoppiano i telai laterali (codice PLX1102,  circa 110 euro) per le valige V35, soluzione complessivamente  più costosa (a cui si devono ovviamente aggiungere anche i costi della valige V35 e del bauletto) ma completa e definitiva.

Le soluzioni SW MOTECH

Gli stessi identici prodotti di cui sopra li potete trovare anche a marchio ➡ Kappa.

In alternativa, a chi piace lo stile “crucco”, la ➡ SW-MOTECH produce la propria linea  di accessori; vasta la scelta di borse da serbatoio, meno per quanto riguarda le borse laterali disponibili solo morbide, idem il borsone posteriore, molto custom style.

Per concludere il discorso touring, un’altra modifica frequente è la sostituzione del cupolino. Qui sotto le tre proposte più belle e interessanti, la prima il già citato cupolino maggiorato Honda, bello e di garanzia in quanto accessorio originale ma come tale anche il più caro (122 euro), poi c’è il GIVI, il più alto e turistico (90 euro) e infine il Puig doppia bolla, che a me piace molto, coniuga un bel design a una buona funzionalità, disponibile  in colorazione fumè chiaro, scuro o trasparente (85 euro).

 

Cupolino maggiorato Honda

Cupolino GIVI

Cupolino Puig fumè

Portatarga, pedane, tamponi e sospensioni:

Se avessi una CBR 2011 in garage, tra le prime modifiche sostituirei le pedane!; il “monoblocco pedana pilota e pedana passeggero” è lo stesso dell’Hornet,va bene sulla naked ma qui hanno ben poco di sportivo.

Pedane rizoma
Pedane rizoma

A suo tempo quando avevo l’Hornet 2007 mi ero innamorato delle Rizoma, ufficialmente non sono a catalogo per la CBR 600 F, ma considerato che il telaio è lo stesso, previa verifica tecnica con la ditta, direi che sono assolutamente compatibili. Qui a fianco vedete la foto, si tratta di un prodotto davvero di ottima fattura, bello e ben curato anche il supporto per lo scarico a cui si può aggiungere la pedana passeggero, prezzo sui 400 euro.
Per chi invece vuole spendere meno o desidera una pedana dal design un pò più sgargiante e pomposo potrà trovare qualcosa di interessate dalla  ➡ Bull SC, un’azienda italiana che produce tutta una serie di accessori in ergal con un buon rapporto qualità/prezzo, pedane a 230 euro.

 

Molto probabilmente l’accessorio più montato in assoluto, spesso addirittura dal concessionario, è il portatarga.

street_defender
Street Defender

 

Sul mercato ve ne sono un’infinità anche se tutti più o meno simili, segnalo solo quello della ➡ Evotech, ditta che tra l’altro realizza anche i tamponi paratelaio/paracarena denominati street defender, che possono sempre venire utili.

 

 

 

 

 

Ohlins HO 107
Ohlins HO 107

Un ottimo step evolutivo è sempre quello relativo alle sospensioni, oneroso all’inizio ma  si ripaga con il tempo. Di serie la CBR monta il classico ammortizzatore Honda “standard”, lo stesso  in comune ovviamente alla Hornet,  dotato di regolazione del precarico a “scatti” e la vite di registro dell’estensione, un prodotto “base” e nulla più.

In virtù dell’esperienza con l’Hornet, mi trovai molto bene con l’ammo della ➡ Matris, bello, funzionale, sensibile alle regolazioni ma non “troppo sensibile”, ed infine, anche economicamente accessibile.
Se volete un prodotto più specialistico c’è sempre Ohlins che produce il modello codice HO 107 che è lo stesso anche per l’Hornet 2011, prezzo in linea con il blasone del marchio, bello e ancora più evoluto e raffinato il ➡ Bitubo con regolazione interasse e doppia regolazione della compressione (alte e basse velocità) e qui superiamo i 1000 euro.

 

Scarichi: impianti completi e terminali slip-on

Per ultima, eccovi una selezione del “re” degli accessori, il terminale di scarico, probabilmente il “pezzo” più sostituito dopo il portatarga.
Come ho già scritto in altri precedenti articoli, per la maggior parte della clientela il terminale solitamente si sostituisce per motivi “estetici”, sia visivi che sonori, per avere un componente in “materiale nobile” da esibire o per sentire “cantare” il motore con una “voce” più “race”.
Il fattore prestazionale è secondario, spesso ininfluente o addirittura completamente trascurato da molti produttori, mentre per i clienti il miglioramento è più una percezione che un fatto concreto.

Ovviamente anche i terminali di scarico slip-on aftermarket sono in condivisione con la Hornet, già dal modello 2007, quindi sul mercato vi è una vasta scelta per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Impianti completi

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Impianto completo Leovince

Iniziamo la carrellata dai prodotti dedicati a chi invece alle prestazioni ci guarda davvero e quindi sceglie un impianto completo consapevole che la moto perde praticamente tutte le omologazioni stradali.

Ci sono almeno 4 produttori di linee complete per chi vuole eliminare il “siluro catalizzatore”: Leovince, Arrow, Giannelli e GPR.

Iniziamo da  Leovince  che realizza un ➡ impianto completo (collettori + terminale) nato per l’uso esclusivo in pista nella Hornet Cup  e pertanto non omologato per l’uso su strada. Come si può vedere dai dati tecnici l’incremento di potenza è di circa +5CV a oltre 12000 giri, importante invece la riduzione del peso ben 6 kg in meno rispetto all’impianto originale, prezzo oltre i 900 euro.

completo_arrow
Impianto completo Arrow

 

Arrow invece produce due linee complete, una con collettori racing non omologati e una omologata Euro2 con terminale Trophy, davvero molto bello, prezzo in linea con Leovince.

 

 

 

Giannelli non è stata a guardare,  per la CBR e Hornet l’azienda di San Giustino realizza 2 linee denominate GX-ONE e IPERSPORT sia in versione impianto completo oppure solo terminale slip-on.

Standard GX-One 2
Impianto completo Giannelli

 

Interessanti i ➡  grafici di potenza che confermano la mia tesi iniziale ovvero di variazioni prestazionali davvero minime. Prezzo un pò più conveniente rispetto ai primi 2, circa 600 euro per l’impianto completo.

 

Per ultima GPR a catalogo mostra l’impianto completo per vedere i grafici di potenza e sentire il suono ➡ clikkate e guardate il video.

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Impianto GPR

 

 

 

 

 

 

 

Terminali slip-on: la mia Top Ten

Per quanto concerne i soli terminali slip-on la scelta sul mercato è talmente vasta che ho preferito stilare una mia personalissima classifica tenendo conto del design, della qualità costruttiva, delle prestazioni e infine del prezzo. Eccovi la mia top ten:  😛

 

akra
Akrapovic

 

1) Akrapovic

Al primo posto c’è lui, il più blasonato e “qualificato” (in quanto venduto anche come     accessorio originale), ovvero l’Akrapovic disponibile in carbonio e in titanio.
La forma esagonale  è nota da qualche anno ma è sempre attuale e molto piacevole,   fuori  discussione la qualità assoluta da riferimento del prodotto, prezzo oltre i 500 euro.

 

 

YOSHIMURA
Yoshimura R-77s

 

2) Yoshimura

Al secondo posto, ma di un soffio, c’è un’altro mitico marchio, la giapponese Yoshimura con il suo  ➡ terminale R-77s, molto simile all’Akrapovic nel design e qualitativamente al top; disponibile in acciaio ixox, in metal magic cover, titanio e titanio blu tipico del tuning asiatico 😉 . Importato in Italia da ➡  Euro Racing, il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 450-500 euro.

 

 

 

 

scorpion
Scorpion Serket Taper


3) Scorpion

Sul gradino più basso del mio podio ci metto il britannico Scorpion Serket Taper, un silenziatore conico a “6 facce” davvero molto interessante, sia qualitativamente che esteticamente.
Disponibile in titanio, carbonio e acciaio,  originale e accattivamente  “l’anello” rosso attorno alla bocca dello scarico, bello e ben curato anche il supporto di montaggio. Molto interessanti le ➡ prestazioni, distribuito in Italia dalla ➡   Styl moto, il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 euro.

 

 

 

129
Laser Delta
104
Laser X-treme GP

4) Laser ehxaust

Gli olandesi della LASER (importata in Italia dalla ➡  Styl moto) propongono 2 soluzioni entrambe molto belle e di grande qualità, la prima è l’aggressivo Laser Delta, la seconda è il Laser Xtreme. Quest’ultimo realizzato in acciaio lucidato con saldature al TIG  è stato il primo della serie a “dual can” che ha poi dato il via ad altri terminali simili, ma rimane inimitabile per la sua egocentricità e la spiccata impronta “pure race” come nessun altro,  Prezzo intorno ai 400 euro, entrambi omologati con dbkiller estraibile.

 

hpcorse
HP Corse Hydroform


5) HP Corse

➡  L’azienda bolognese con la tecnica dell’idroformatura , che piega e forma l’acciaio con la spinta dell’acqua portata ad altissima pressione, realizza questo terminale dal  layout sinuoso e dalla grande personalità. Non rientra nei miei primi 3 solamente per il fatto che sulla CBR, a mio avviso, esteticamente è meno gratificante rispetto all’esaltante effetto che rende montato sulla Hornet, moto per la quale è nato. Prezzo 450 euro.

 

 

trophy
Arrow Trophy

 

6) Arrow 

Il Trophy è uno dei 4 tipi di slip-on  omologati prodotti da ➡  Arrow, disponibile in titanio con scelta del fondello in carbonio oppure inox, la forma trapezoidale sportiva ma sobria si integra bene con la linea della CBR, ad una buona fattura generale stona l’asola di fissaggio saldata a vista che fa molto effetto artigianale ma qualitativamente, a mio avviso, è inferiore ad altri modelli. Prezzi dai 400 ai 450 euro a seconda della finitura.

 

 

H038L7_CBR%20600F_a
Mivv Suono
H038LDG_CBR%20600F_a
Mivv Double Gun

7)  MIVV

Proseguiamo con un’altra azienda italiana, la ➡  MIVV, la quale a qualità e varietà di prodotti non teme nessuno, per la media Honda a catalogo ci sono ben 6 diversi tipi di terminali, a fianco i miei due preferiti, il Suono e il Double Gun rispettivamente in acciaio e in titanio, il primo si trova intorno ai 380 euro, il secondo invece ai 270 euro.

 

 

HONDA_CBR_600_F_2011_SC_PROJECT_OVAL_EXHAUST
SC Project


 8 ) SC PROJECT

Tanta sostanza e pochi fronzoli, la ➡  SC Project propone 4 terminali dalla spiccata indole sportiva,  design meno ricercati a favore di forme classiche ovali o tonde realizzati in pregiati materiali come il carbonio e il raffinato acciaio inox satinato nero.
Prezzi dai 350 ai 400 euro.

 

 

 

GPR
GPR Thunderslash

9) G.P.R.

Vasta anche l’offerta della ➡  G.P.R. , la cui varietà e qualità è cresciuta negli ultimi anni ma ancora non pari a marchi più blasonati, le differenze più evidenti sono nelle saldature, nelle fascette e nelle staffe di supporto. Il Thunderslash nato per l’Hornet si sposa bene anche sulla CBR, molto competitivo il prezzo intorno ai 270 euro. Rimanendo sui terminali più classici realizzati nei più comuni materiali quali inox e titanio, G.P.R. propone anche il Poppy, un trattamento speciale sull’acciaio che lo rende simile al carbonio, effetto che a me piace molto.

 

IXIL
Ixil Dual Hyperlow
ixil2
Ixil X55

10) IXIL

Eccoci agli spagnoli della ➡  Ixil, anch’essi propongono 6 tipologie di terminali. Il più noto è il Dual Hyperlow, un’altro della serie a “dual can”, realizzato in acciao ixox è un pò meno curato rispetto ad altri ma ha dalla sua parte il prezzo, circa 200 euro! l’X55 dalla forma triangolare è per chi desidera un terminale dalla spiccata personalità, il prezzo sale a 370 euro circa.

 

Finisce qui la mia carrellata sui principali accessori della rinata CBR 600 F, elenco sicuramente non esaustivo ma credo sufficiente per “muoversi” con qualche punto di riferimento in più nel “mare” di accessori disponibili per questa moto.
Coglierò l’occasione del primo ➡  Honda Live Tour abbastanza comodo per andare a provarla, non vi nascondo che una in garage non mi dispiacerebbe affatto, non ora, ma nella vita non si sà mai  😛  :mrgreen:

Ciao a tutti  😀

 

 

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